Le nuove obbligazioni convertibili di MicroStrategy sono un buon investimento?

MicroStrategy ha emesso nuove obbligazioni convertibili per 700 milioni di dollari. Ecco a quali condizioni e un'analisi del titolo.
9 mesi fa
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Obbligazioni MicroStrategy convertibili in azioni
Obbligazioni MicroStrategy convertibili in azioni © Licenza Creative Commons

Bitcoin va a ruba e Michael Saylor è un suo grande estimatore, tanto da avere trasformato geneticamente la società da lui co-fondata e guidata prima come CEO e adesso come amministratore esecutivo. Da società di software è diventata un’investitrice nella “criptovaluta” più popolare al mondo. MicroStrategy ha confermato questa vocazione con l’emissione di nuove obbligazioni convertibili in settimana. Lo ha fatto tramite un collocamento privato e per un importo di 700 milioni di euro, maggiore dei 600 milioni inizialmente preventivati. La richiesta degli investitori è stata tale da avere spinto in alto l’offerta.

MicroStrategy società d’investimento in Bitcoin

Le nuove obbligazioni MicroStrategy hanno una durata di sei anni e arrivano a scadenza in data 6 marzo 2030. Offrono fino ad allora una cedola dello 0,625%. Tuttavia, già il 15 settembre 2028 l’emittente si riserva la facoltà di riacquistare il bond alla pari. E il rimborso anticipato avverrà in contanti già il 22 marzo del 2027, qualora le azioni societarie rimangano per un periodo prolungato almeno del 30% sopra il prezzo di conversione.

MicroStrategy iniziò ad investire in Bitcoin nell’agosto del 2020. Dall’annuncio ad oggi, le sue azioni sono esplose in borsa del 760%. La chiusura di ieri è stata a 1.246 dollari per una capitalizzazione di 17,83 miliardi. In portafoglio la società dispone di 193.000 Bitcoin acquistati al prezzo medio di 31.544 dollari. Ciò implica che, alle attuali valutazioni di mercato di quasi 13 miliardi, su questi asset starebbe maturando una plusvalenza teorica di almeno 6,6 miliardi.

Obbligazioni MicroStrategy, conversione a premio del 20%

Le obbligazioni convertibili di MicroStrategy prevedono un prezzo di conversione di 1.498 dollari, a premio del 20% rispetto alle quotazioni attuali. Da questi dati desumiamo quanto segue: in borsa la società capitalizza a premio di circa il 40% rispetto al suo portafoglio Bitcoin. Marginali le altre considerazioni sull’ormai ex core business. Mantenendo questo premio, affinché il prezzo di conversione possa essere centrato e persino superato, occorre che Bitcoin salga come minimo a 80.000 dollari.

E senza alcun premio, le quotazioni dovrebbero portarsi in area 110.000 dollari.

A proposito, i proventi netti dell’emissione delle nuove obbligazioni convertibili, stimati in oltre 680 milioni, saranno utilizzati per acquistare nuovi Bitcoin. Ai prezzi attuali, MicroStrategy potrà inserirne in portafoglio altri 10.000. Considerando anche questi, otteniamo un totale di 203.000 Bitcoin. Solo se prezzassero sui 105.000 dollari, la più alta capitalizzazione (senza premio) sarebbe giustificata. Mantenendo il premio insito nelle valutazioni odierne, basterebbe che si portassero a 75.000 dollari. In ogni caso, serve che il rally prosegua. Per quanto lo scenario sia tutt’altro che scontato, avremmo sei anni a disposizione. E sei anni fa, un Bitcoin valeva meno di 9.000 dollari.

Obbligazioni convertibili a basso rendimento

Non basterebbe centrare il prezzo di conversione, ma occorrerebbe superarlo abbondantemente per dare un senso all’investimento. Le obbligazioni convertibili offrono tipicamente cedole basse. In effetti, il debito senior offre intorno al 7%. Per recuperare il minore rendimento offerto, il prezzo delle azioni MicroStrategy dovrebbe portarsi sopra il prezzo di conversione del 45%. E ciò richiederebbe un Bitcoin in area 150.000 dollari, due volte e mezzo il suo valore di mercato di oggi.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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