Sono in arrivo nuove obbligazioni di Eni, come da annuncio di questa mattina. Il Cane a sei zampe ha comunicato il collocamento di un bond della durata iniziale di dieci anni e nell’ambito del suo Euro Medium Term Note. Il titolo sarà rivolto agli investitori istituzionali e successivamente quotato alla Borsa di Lussemburgo.
Rating medio-alti
Le nuove obbligazioni Eni serviranno a finanziare i futuri bisogni finanziari del gruppo e a mantenere una struttura finanziaria equilibrata. A tale proposito, è stato creato un consorzio bancario composto da Credit Agricole, Deutsche Bank, Hsbc, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Mitsubishi Financial Group, Natixis, Smbc, Societe Generale, Standard Chartered e Unicredit in qualità di joint bookrunner.
La compagnia ha rating A- per S&P e Fitch, Baa1 per Moody’s. Dunque, le obbligazioni Eni sono “investment grade” e godono di giudizi medio-alti. I primi nove mesi del 2023 si sono chiusi con utili netti adjusted per 6,66 miliardi di euro e un indebitamento finanziario netto ex Ifrs per 8,7 miliardi.
Obbligazioni Eni, ecco possibile cedola
Quale potrà essere il rendimento delle obbligazioni Eni a 10 anni “callable”? L’anno scorso, il bond decennale fu emesso con cedola del 4,25% (ISIN: XS2623956773). Con una quotazione sopra la pari, attualmente offre un rendimento lordo del 3,80%, a premio sul titolo di stato di pari durata di una decina di punti base. Tenendo a mente questo dato e sapendo che oggi il BTp a 10 anni viaggia in area 3,90%, possiamo ipotizzare che il rendimento del titolo si attesterà intorno al 4% e che questa possa essere la cedola. Un po’ inferiore a quella fissata otto mesi fa.
C’è da dire che un premio così basso sui titoli di stato implica un rendimento netto inferiore. Infatti, le obbligazioni Eni scontano una tassazione del 26% contro il 12,5% sui BTp. A conti fatti, la cedola netta risulterebbe inferiore al 3%. Non sarebbe granché, anche se gli investitori istituzionali non troveranno granché di meglio sul mercato europeo, a parità di rischio e di durata.