Nuove obbligazioni Goldman Sachs ‘callable’ a tasso fisso in euro

Goldman Sachs ha emesso nuove obbligazioni in euro "callable" a tasso fisso e della durata di 10 anni. Ecco come funzionano.
3 anni fa
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Obbligazioni Goldman Sachs, nuova emissione in euro
Obbligazioni Goldman Sachs, nuova emissione in euro © Licenza Creativa Commons

La scorsa settimana, la banca d’affari americana Goldman Sachs ha emesso nuove obbligazioni a tasso fisso denominate in euro. Si tratta di un bond della durata di 10 anni, scadenza 5 aprile 2032 e cedola lorda annuale del 3% (ISIN: XS2398707914). L’importo emesso è stato di 80 milioni di euro e il lotto minimo acquistabile è stato fissato in 1.000 euro. Pertanto, l’investimento è davvero alla portata di tutte le tasche. Il titolo presenta la peculiarità di essere “callable” a partire dal 2024 e fino al 2031, cioè può essere rimborsato dall’emittente anticipatamente e a sua totale discrezione.

La quotazione si ha sull’EuroMoT di Borsa Italiana sin dalla giornata di ieri.

Obbligazioni Goldman Sachs, cedola e rating

Vediamo nei dettagli come funzionano queste nuove obbligazioni Goldman Sachs. Esse staccano ogni anno in data 5 aprile una cedola lorda del 3% del valore nominale del titolo, pari al 2,22% netto. A partire dal 5 aprile 2024 e fino al 5 aprile 2031, a ogni data di pagamento della cedola la banca può rimborsare il prestito ottenuto senza attendere la scadenza. Lo farà eventualmente al 100% del valore nominale e corrispondendo agli obbligazionisti le cedole fino a quel giorno maturate.

Il rischio di credito delle obbligazioni Goldman Sachs è notoriamente basso. Le agenzie di rating assegnano al debito dell’istituto giudizi medio-alti: BBB+ per S&P, A per Fitch e A2 per Moody’s. Questo significa che le probabilità di incorrere in problemi nel riottenere il capitale investito sono davvero remote.

Rimborso o rivendita prima della scadenza

Il tasso d’interesse offerto appare, dunque, abbastanza allettante. Il 2,22% netto all’anno implica la copertura integrale dell’inflazione target BCE nel corso del decennio. Addirittura, l’obbligazionista otterrebbe un pur minimo rendimento reale positivo. Chiaramente, chi acquistasse le suddette obbligazioni Goldman Sachs non dovrebbe necessariamente tenerle in portafoglio fino alla scadenza. Avrebbe sempre modo di rivenderle con profitto nel caso in cui il prezzo salisse.

A quel punto, il rendimento effettivo risulterebbe superiore a quello prospettato dalla sola cedola.

D’altra parte, esistono due rischi principali a cui fare attenzione: di reinvestimento e liquidità. Il primo si avrebbe qualora la banca esercitasse il diritto di rimborso anticipato. L’obbligazionista perderebbe l’opportunità di percepire le cedole per gli anni rimanenti e si troverebbe esposta al rischio di impiegare la liquidità ottenuta in asset a reddito fisso meno remunerativi delle obbligazioni Goldman Sachs rimborsate. Ed evidentemente l’emittente avrebbe tutta la convenienza ad esercitare la call in un ambiente di bassi tassi. Infine, lo stesso avverte che non vi sia alcuna certezza che si formi un mercato secondario per gli scambi tra privati. In effetti, l’importo emesso è scarno.

 

 

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