Il mercato retail italiano si arricchisce di due nuove emissioni. Goldman Sachs ha da poco collocato due obbligazioni rispettivamente in euro e dollari ed entrambe “callable” con scadenza a 10 anni, in data 22 gennaio 2034. Infatti, l’emittente si riserva la facoltà di procedere al rimborso del capitale alla pari e della cedola sino ad allora maturata ad ogni data di pagamento, che cade il 22 gennaio di ogni anno, a partire dal primo e fino al nono anno. Interessante un’altra loro caratteristica, vale a dire che staccano cedole annuali decrescenti.
Tranche in euro, ecco le cedole
Partiamo dalle obbligazioni Goldman Sachs denominate in euro, emesse per l’importo di 80 milioni (ISIN: XS2552850096). Questa è la tabella che mostra il tasso cedolare al termine di ciascun anno:
- 8%
- 5%
- 4,50%
- 4%
- 3,5%
- 3%
- 2,50%
- 2%
- 1,50%
- 1%
Se la banca d’affari americana non esercitasse la facoltà di rimborso anticipato, in media l’investitore riceverebbe nel decennio considerato una cedola annua del 3,50%. Chiaramente, se il rimborso anticipato avvenisse, la cedola media incassata risulterebbe più alta, visto il suo andamento decrescente nel tempo. D’altra parte, l’investitore perderebbe il diritto a percepire le cedole per il periodo rimanente fino alla scadenza ufficiale prevista.
Obbligazioni Goldman Sachs in dollari USA
Quanto alle obbligazioni Goldman Sachs in valuta americana, l’emissione è stata di 80 milioni di dollari (ISIN: XS2521888789). Ecco quali sono, in questo caso, le cedole annualmente staccate:
- 10%
- 6%
- 5,50%
- 5%
- 4,50%
- 4%
- 3,50%
- 3%
- 2,50%
- 2%
Se l’emittente non si avvarrà della facoltà di rimborso anticipato, la cedola media che l’obbligazionista incasserà fino alla scadenza del 22 gennaio 2034 sarà del 4,60%. Anche in questo caso, poi, se il rimborso anticipato vi fosse, la cedola media incassata risulterebbe più alta, fermo restando che l’obbligazionista non riceverebbe più pagamenti per il periodo residuo sino ad allora ipotizzato.
Rating medio-alti, occhio alla call
Come abbiamo avuto modo di verificare, le obbligazioni Goldman Sachs in dollari offrono in media una cedola più alta della tranche in euro. Ciò è dovuto al rischio di cambio incombente su chi investe. Attualmente, la valuta americana è relativamente forte e ci sono serie probabilità che s’indebolisca nei prossimi anni contro le altre valute principali, tra cui l’euro. Ecco la ragione per cui l’emittente ha voluto, in un certo senso, tutelare maggiormente il capitale e attirare domanda con tassi maggiori.
Un altro rischio da non sottovalutare è legato alla possibile scarsa liquidità degli scambi, essendo le due emissioni di importi scarni. Potrebbe non formarsi un adeguato mercato secondario per la compravendita delle obbligazioni Goldman Sachs, negoziabili sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana al segmento EuroMoT.
Il rischio di credito teoricamente esiste sempre, ma la banca gode di rating medio-alti: BBB+ per S&P, A per Fitch e A2 per Moody’s. Come detto, un altro rischio consiste nell’eventualità che le obbligazioni Goldman Sachs vengano rimborsate in anticipo. L’investitore si ritroverebbe con un capitale non più fruttifero, a meno di non reinvestirlo sui mercati, probabilmente a tassi inferiori a quelli medi garantiti da entrambe le emissioni presenti.