In genere, è sempre stata la prima circolare con cui l’INPS apre l’annualità a gennaio, ma quest’anno è arrivata in ritardo. Parliamo della solita circolare INPS con cui l’Istituto conferma i nuovi importi dei trattamenti pensione erogati nell’anno in corso. Importi che, come sempre da un anno all’altro, vengono aggiornati e rivalutati al tasso di inflazione previsionale.
Si tratta dell’aumento del costo della vita certificato dall’ISTAT, che ha come riferimento i primi nove mesi del 2024. Solo nel corso del corrente anno verrà rivisto questo tasso, monitorando gli ultimi tre mesi del 2024.
Nel frattempo, l’INPS emana però la circolare sul “Rinnovo delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e delle prestazioni di accompagnamento alla pensione per l’anno 2025”, esattamente con la circolare numero 23 del 28 gennaio 2025.
Nuove pensioni 2025: importi minimi, assegno sociale, invalidi, ecco le cifre INPS
La rivalutazione dei trattamenti INPS in base al tasso di inflazione, che è stato pari allo 0,8%, viene applicata a partire dal 1° gennaio del nuovo anno. Quindi, si applicherà ai ratei di pensione, alle prestazioni assistenziali o ad altri erogati dall’INPS a partire da gennaio 2025.
Come si legge nella circolare, sono escluse dalle rivalutazioni le prestazioni provenienti da assicurazioni non obbligatorie come IMP, IOBIS e simili, nonché l’indennizzo per cessazione attività commerciale o le pensioni del fondo Clero. Nessuna rivalutazione sarà applicata nemmeno alle prestazioni di accompagnamento alla pensione, come l’Assegno Sociale.
Nella circolare si sottolinea inoltre che non ci sono conguagli della perequazione 2023. Come detto in precedenza, all’inizio dell’anno si rivalutano le pensioni su un tasso provvisorio.
Se questo tasso dovesse cambiare, a gennaio successivo si procederà con il conguaglio.
Per le pensioni 2024, a gennaio dello scorso anno, l’aumento fu del 5,4% come da tasso di previsione. L’inflazione nell’ultimo trimestre del 2023 non è cresciuta, e quindi il 5,4% di tasso provvisorio è rimasto definitivo. Niente arretrati a gennaio, quindi.
Trattamento minimo e assegno sociale: come crescono e perché sono importanti
La prima voce in aumento nel 2025 è il trattamento minimo INPS. È di fondamentale importanza perché rappresenta il parametro di riferimento per eventuali prestazioni collegate a questo trattamento minimo. Un esempio? Il limite di 4 volte il trattamento minimo per la pensione INPS con quota 103, una pensione che non può superare tale multiplo.
Nel 2025, questo parametro sarà pari a 603,40 euro. Il trattamento minimo annuale sarà quindi di 7.844,20 euro. Cresce anche l’assegno vitalizio, che sale a 343,97 euro al mese per un trattamento annuo di 4.471,61 euro.
Anche l’assegno sociale aumenta nel 2025 e l’INPS lo conferma nella circolare. L’assegno sociale è fondamentale non solo per chi lo riceve, ma anche per chi percepisce altre prestazioni collegate, poiché rappresenta la principale misura assistenziale erogata dall’Istituto a chi compie 67 anni di età e non ha maturato il diritto a una pensione propria.
L’assegno sociale 2025 sarà pari a 538,69 euro, equivalenti a 6.464,28 euro l’anno. Questa cifra è rilevante, ad esempio, per chi va in pensione a 64 anni con la pensione anticipata contributiva.
In questo caso, è necessario aver versato almeno 20 anni di contributi, come prevede la misura, per ottenere un importo pari a 3 volte l’assegno sociale come pensione.
Per le lavoratrici con un figlio, l’importo scende a 2,8 volte, mentre per quelle con più figli avuti scende a 2,6 volte. A 65 anni, la maggiorazione dell’assegno sociale passa da 200,64 euro al mese a 209,15 euro mensili.
Invalidi civili, ciechi e nuove pensioni INPS: ecco gli importi 2025
Come accennato, crescono anche le prestazioni per gli invalidi. Anche in questo caso, il tasso di inflazione ha subito un cambio di regole di applicazione, rendendolo meno penalizzante per chi percepisce prestazioni elevate. Infatti, l’aumento dello 0,8% riguarda le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo, che aumentano del 100% di questo 0,8%.
Le pensioni o la parte di pensione comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo crescono nella misura del 90% dello 0,8%, mentre quelle sopra 5 volte il trattamento minimo crescono del 75% dello 0,8%.
Si ricorda che per le pensioni che non raggiungono il trattamento minimo si applica un aumento extra del 2,2%, portando l’importo della cosiddetta pensione minima 2025 a 616,67 euro.
Tornando alle pensioni INPS e agli assegni a favore dei disabili, deve essere detto che per le prestazioni collegate ai redditi, le soglie e i requisiti sono aumentati dell’1,6%. Gli importi per le pensioni degli invalidi civili totali con sola pensione salgono da 333,33 euro al mese a 336 euro. Lo stesso vale per l’assegno di assistenza degli invalidi civili parziali.
L’indennità di accompagnamento passa da 531,76 euro a 542,02 euro. Per le prestazioni ai ciechi totali over 65 o ai ciechi parziali over 70, l’importo mensile passa da 417,71 euro a 421,06 euro.