Nuove regole per andare in pensione per i giovani lavoratori. Da quest’anno, chi ricade totalmente nel sistema contributivo deve rispettare requisiti diversi rispetto allo scorso anno. Più favorevoli per le pensioni ordinarie e più stringenti per quelle anticipate rispecchiando quella che è la tendenza a disincentivare il più possibile le uscite prima del tempo.
Le nuove regole per andare in pensione interessano in particolare coloro che hanno iniziato a versare contributi, e quindi a lavorare, dopo il 1995. Cioè da quando la riforma Dini ha introdotto il sistema di calcolo contributivo delle rendite pubbliche che andrà a regime per tutti fra una decina di anni.
Le nuove regole sulle pensioni per i giovani
Ma vediamo bene quali sono le nuove regole che riguardano le pensioni dei giovani lavoratori. Partiamo dal ritiro ordinario, meglio conosciuto come pensione di vecchiaia. Il requisito anagrafico è stabilito oggi a 67 anni di età ed è agganciato alla speranza di vita. Fino al 2026 non cambia, ma dal 1 gennaio 2027 potrebbe aumentare di 2 mesi se sarà confermato dall’Istat l’allungamento della vita media della popolazione italiana.
Il secondo requisito necessario è quello relativo agli anni di contribuzione. Per accedere alla pensione di vecchiaia servono almeno 20 anni di assicurazione IVS in una o più gestioni pensionistiche Inps o di altre casse previdenziali. I contributi possono essere sommati (cumulati) per raggiungere la soglia minima ai fini del diritto. Entrami i requisiti non sono cambiati negli ultimi anni. Mentre dal 1 gennaio 2024 è cambiata la soglia minima di importo pensione.
Di cosa si tratta? E’ l’importo minimo liquidabile che bisogna raggiungere per avere diritto alla pensione ordinaria per coloro che ricadono totalmente nel regime contributivo. Quindi per tutti coloro che non hanno contributi versati prima del 1996. La cifra in questione è pari all’importo dell’assegno sociale che per il 2024 è di 534,11 euro al mese.
La pensione anticipata a 64 anni
Cambiano da quest’anno anche le regole per la pensione anticipata a 64 anni di età per i lavoratori contributivi puri. Fermo restando il requisito contributivo dei 20 anni, aumenta la soglia minima della rendita che passa da 2,8 a 3 volte l’importo dell’assegno sociale. Quindi 1.602.33 euro al mese. Se la pensione a calcolo è inferiore non si ha diritto all’uscita anticipata a 64 anni.
Si tratta di una cifra ben superiore alla media dei trattamenti pensionistici che in Italia supera di poco i 1.153 euro al mese. Allora la domanda che ci si pone è questa: chi può realmente permettersi una simile pensione? E quanto bisogna aver versato per rientrare in questi parametri?
Per saperlo bisogna fare un calcolo partendo dal monte contributivo accumulato dal lavoratore durante la carriera lavorativa e applicare il coefficiente di trasformazione. Valore che, per il 2024 l’età anagrafica di 64 anni, corrisponde al 5,184%. Ovviamente più si sale con l’età, maggiore sarà il valore di tale coefficiente e l’importo della pensione.
A conti fatti, per ottenere il diritto a una pensione di 1.602.33 euro al mese a 64 anni bisogna avere alle spalle un montante contributivo di almeno 363.000 euro. Una cifra molto alta che si può raggiungere solo con una retribuzione nettamente sopra la media.
Riassumendo…
- Cambiano i requisiti per andare in pensione di vecchiaia e anticipata per i giovani lavoratori.
- Per andare in pensione di vecchiaia a 67 anni bisogna ottenere un importo minimo pari al valore dell’assegno sociale.
- Per andare in pensione anticipata a 64 anni serve un importo minimo pari 3 volte l’assegno sociale.