Novità in arrivo per le pensioni, con nuovi aumenti. L’INPS con una notizia ufficiale ha chiarito che da aprile le pensioni aumenteranno di nuovo, e in pochi mesi sarà il terzo aumento. Sarà, infatti, dal mese di aprile, naturalmente con arretrati da gennaio, che l’INPS imporrà la nuova tassazione IRPEF prevista dalla riforma degli scaglioni. Ecco perché chi ha preso la pensione a gennaio avrà notato che dal punto di vista dei prelievi IRPEF nulla è cambiato.
“Buonasera, sono Paolo e mi chiedevo perché nel mio cedolino di pensione di febbraio noto che l’IRPEF dovuta è esattamente quella che pagavo nel 2023.
Nuovi aumenti delle pensioni, ecco da quando e come
Ad aprile aumentano le pensioni con i nuovi scaglioni IRPEF introdotti dal governo che ha ridotto da 4 a 3 le fasce reddituali su cui applicare le relative aliquote. Questo è ciò che l’INPS ha comunicato in relazione ai nuovi scaglioni IRPEF. Il secondo scaglione è stato accorpato al primo, e l’aliquota applicata è quella favorevole del primo scaglione. Da questo nascono gli attesi aumenti che dovevano scattare da gennaio ma, come detto, partiranno ad aprile. Per questo il nostro lettore non ha trovato incrementi a gennaio e non li troverà nemmeno a febbraio.
IRPEF e pensioni, da quando i nuovi scaglioni?
Il terzo aumento in pochi mesi sulle pensioni, questo è ciò che ad aprile succederà a diversi pensionati. A dicembre i pensionati hanno preso l’aumento a conguaglio relativo alla perequazione 2023 che inizialmente si basa sul tasso di inflazione di previsione e che a fine anno si basa sul tasso definitivo.
In pratica, a dicembre i pensionati hanno ricevuto un incremento dello 0,8% con arretrati da gennaio 2023 a dicembre 2023. Infatti a inizio anno fu usato il 7,3% di tasso di perequazione, mentre quello definitivo era dell’8,1%.
A gennaio 2024 invece, ecco la nuova perequazione, quella che in base al tasso previsionale di inflazione dell’ISTAT è stata del 5,4%. Gli aumenti sono partiti sempre con il meccanismo scaglionato che ha permesso l’indicizzazione piena solo a pensionati con assegni fino a 4 volte il trattamento minimo.
Pensioni in aumento da aprile, ecco perché
Adesso l’attesa si sposta quindi sugli effetti della nuova IRPEF anche sulle pensioni. Infatti il passaggio da 4 a 3 scaglioni, con conseguente riduzione del prelievo per pensionati con redditi a partire da quelli superiori a 15.000 euro, incide non poco sui trattamenti.
Gli scaglioni 2023 erano 4, e sono quelli usati dall’INPS per le trattenute di gennaio, febbraio e marzo del 2024. Poi ad aprile si passerà ai 3 scaglioni, con arretrati per i primi tre mesi dell’anno. Il guadagno massimo è di 260 euro al mese per titolari di reddito a partire dai 28.000 euro. Infatti il primo scaglione ha inglobato il secondo, e l’aliquota è del 23% per redditi fino a 28.000 euro.
Fino al 2023 per via dei 4 scaglioni per la parte di reddito tra i 15.000 ed i 28.000 euro l’aliquota applicata era del 25%. Un incremento massimo quindi di circa 22 euro al mese, questo ciò che devono attendere i pensionati con il rateo di aprile, come confermato dall’INPS. Per questo anche il nostro lettore, ha notato che il prelievo fiscale di questi primi mesi dell’anno è rimasto quello vecchio. Ma sarà così ancora per poco.
I nuovi scaglioni IRPEF
Come detto quindi, anche per le pensioni cambiano i prelievi relativi all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. Da gennaio 2024 sono in vigore le nuove fasce che sono passate da 4 a 3 .
- 1° scaglione: redditi fino a 15.000 euro, aliquota IRPEF 23%;
- 2° scaglione: redditi da 15.000,01 a 28.000 euro, aliquota IRPEF 25%;
- 3° scaglione: redditi da 28.000,01 a 50.000 euro, aliquota IRPEF 35%;
- 4° scaglione: redditi oltre 50.000 euro, aliquota IRPEF 43%.
L’accorpamento delle prime due fasce ha prodotto le seguenti novità:
- 1° scaglione: redditi fino a 28.000 euro, aliquota IRPEF 23%;
- 2° scaglione: redditi da 28.000,01 a 50.000 euro, aliquota IRPEF 35%;
- 3° scaglione: redditi oltre 50.000 euro, aliquota IRPEF 43%.
Evidente quindi che gli aumenti di aprile, con conseguenti arretrati da gennaio saranno ad appannaggio solo di pensionati con redditi sopra i 15.000 euro. Infatti per loro l’imposizione IRPEF era e resta del 23%. Per gli altri invece, sulla parte eccedente i 15.000 euro e fino a 28.000 euro, da una imposta dovuta del 25% si scende al 23%.