Il Dipartimento delle finanze indica il termine entro cui i comuni italiani, nei quali per l’anno 2021 sono vigenti aliquote dell’addizionale comunale all’IRPEF differenziate per scaglioni di reddito, hanno l’obbligo di adeguare le proprie aliquote ai nuovi scaglioni IRPEF fissati dalla legge di bilancio 2022.
Gli enti locali, in dettaglio, sono chiamati all’adeguamento, entro il 31 marzo 2022 o, in caso di scadenza successiva, entro il termine di approvazione del bilancio di previsione.
Scaglioni IRPEF, ecco come cambiano dal 2022
Ricordiamo che, a decorrere dall’anno d’imposta 2022, il legislatore ha modificato gli scaglioni di reddito IRPEF, riducendoli da 5 a 4.
- fino a 15.000 euro, aliquota IRPEF del 23%
- da 15.001 euro a 28.000 euro, aliquota IRPEF del 25%
- da 28.001 a 50.000 euro, aliquota IRPEF del 35%
- oltre 50.000 euro, aliquota IRPEF del 43%.
Questi, invece, quelli in vigore fino all’anno d’imposta 2021:
- fino a 15.000 euro, aliquota IRPEF del 23% (quindi, nessuna modifica con il nuovo primo scaglione)
- oltre i 15.000 euro e fino a 28.000 euro, aliquota IRPEF del 27%
- oltre i 28.000 euro e fino a 55.000 euro, aliquota IRPEF del 38%
- oltre 55.000 euro e fino a 75.000 euro, aliquota IRPEF del 41%
- oltre 75.000 euro, aliquota IRPEF del 43%.
Ai fini dell’adeguamento dell’addizionale comunale, il Dipartimento delle finanze ricorda anche che sul portale è disponibile la versione aggiornata del simulatore attraverso cui i comuni possono verificare gli effetti sul gettito derivanti dall’adeguamento ai nuovi scaglioni.
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