Qualche giorno fa i telegiornali avevano rilanciato la notizia secondo cui i tutor delle autostrade italiane stessero per andare in pensione, venendo sostituiti dai classici autovelox presenti nell’intera rete stradale del nostro Paese. Oggi arriva però un nuovo annuncio. In autostrada i tutor continueranno ad esistere: quelli vecchi saranno sostituiti da altri, dotati di un sistema di controllo identico. Dunque, sarà verificata la velocità non al momento esatto del passaggio dell’automobile, ma verrà compiuta una verifica sulla velocità media mantenuta dal veicolo in un determinato tratto chilometrico.
L’importanza del tutor autostradale
Dal loro arrivo, i tutor hanno contribuito a rendere nettamente più sicura la rete autostradale in Italia. Infatti, in questi anni, gli incidenti mortali in autostrada sono diminuiti in misura del 70 per cento, percentuali che si devono non soltanto ad una minore velocità di punta (inferiore al 25 per cento) ma anche ad una velocità media ridotta del 15 per cento. Il prefetto Roberto Sgalla – le cui dichiarazioni sono state riportate dal quotidiano Il Mattino di Napoli – si augura che gli automobilisti italiani abbiano imparato la lezione dei tutor e che continuino a guidare rispettando i limiti di velocità.
Multe e telepass unico
L’Unione Europea, in queste settimane, sta studiando una nuova norma per multare tutti coloro che non pagano l’autostrada al di fuori della propria nazione. Diversi automobilisti approfittano del fatto di essere in un’altra nazione con il proprio veicolo, dove i controlli – ad oggi – sono molto più complicati rispetto agli stessi che avvengono dentro il confine. La Ue starebbe pensando ad una sorta di unione autostradale, dove le società di servizio riescano ad avere in tempo reale le informazioni necessarie per rintracciare l’identità del guidatore che consapevolmente non paga il pedaggio. In un futuro neanche troppo lontano, le auto potrebbero essere dotate di un unico dispositivo con cui viaggiare in tutta Europa (pagando regolarmente).
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