Quando mancano meno di due settimane all’avvio del collocamento del BTp Più, un ennesimo segnale positivo per i titoli del debito pubblico e assimilati è arrivato dai mercati. Ieri, Cassa depositi e prestiti (CDP) ha emesso un nuovo bond in euro e della durata di 7 anni, con scadenza nel febbraio 2032. L’importo offerto è stato di 1,25 miliardi, a fronte dei quali sono arrivate richieste per 5,6 miliardi (multiplo di oltre 4) da parte di oltre 160 investitori istituzionali. Si è trattato di un dato record per questo segmento e riguardo a un titolo denominato in euro nella storia dell’ente.
La cedola è stata fissata al 3,375% lordo annuale. Di fatto, il bond CDP ha offerto al mercato un premio nell’ordine dei 30 punti base o 0,30% sul BTp di pari durata.
Perfettamente in linea con la media delle emissioni precedenti. L’operazione è stata curata da BBBVA, Goldman Sachs, IMI-Intesa Sanpaolo, ING, Mediobanca, Société Générale e Unicredit in qualità di Joint Bookrunners. Subito dopo il collocamento, avverrà l’ammissione alla Borsa di Dublino per le negoziazioni sul mercato secondario.
Forte richiesta da investitori stranieri
Il bond CDP rientra nel Debt Issuance Programme da 15 mld e i proventi serviranno all’emittente per portare avanti il suo programma di sostegno all’Italia. Ricordiamo, infatti, che l’ente è controllato dal Tesoro e per una quota residuale dalle Fondazioni bancarie. Di fatto, è la “longa manus” del governo per diverse operazioni di politica industriale, attingendo perlopiù ai risparmi delle famiglie tramite libretti postali e Buoni fruttiferi postali.
Il nuovo bond CDP ha rating BBB per S&P e Fitch, BBB+ per Scope. Tornando al suo successo, c’è da rilevare un altro dato estremamente positivo: le assegnazioni sono andate per il 78% ad investitori stranieri e solamente per il 22% ad italiani.
La parte del leone ancora una volta l’hanno fatta i francesi con il 23%, seguiti dagli iberici al 16% e da Germania/Austria/Svizzera all’11%. Significa che continua ad esserci tanta voglia di Italia nei portafogli d’investimento.
Bond CDP non esclusi dal calcolo ISEE
Infine, ricordiamo che i bond CDP sono sottoposti alla medesima imposizione fiscale agevolata prevista per i titoli di stato. L’aliquota sui proventi è del 12,50%, mentre sulle obbligazioni emesse dal settore corporate sale al 26%. E anche questo, a parità di rendimento, innalza l’interesse del mercato per queste emissioni. Ma, a differenza di titoli di stato, libretti postali e Buoni fruttiferi postali, questi titoli non rientrano tra i prodotti d’investimento esclusi dal calcolo ISEE fino a 50.000 euro.