Anche il nuovo bond retail del Tesoro avrà successo?

Il nuovo bond retail del Tesoro può essere un successo, visti i numeri del passato, anche se il contesto di mercato è cambiato.
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Nuovo bond retail del Tesoro
Nuovo bond retail del Tesoro © Licenza Creative Commons

Il Tesoro ha annunciato il lancio di un nuovo bond retail, cioè dedicato esclusivamente agli investitori individuali. Il collocamento avverrà dal 17 al 21 febbraio, salvo chiusura anticipata. Il titolo si chiamerà BTp Più e farà parte della famiglia dei BTp Valore. Ma ci sono alcune rilevanti novità. La prima è che si tratta di un “callable”, cioè prevede un’opzione di rimborso esercitabile solamente da coloro che acquisteranno in fase di collocamento. Al termine dei primi quattro anni potranno decidere se farsi rimborsare il capitale o se proseguire con l’investimento fino alla scadenza degli otto anni.

Passate emissioni un grosso successo

Non ci sarà alcun premio fedeltà, ma per la semplice ragione che esso sarà incorporato dalla innovativa struttura cedolare del bond retail. Essa sarà anche questa volta crescente, prevedendo tassi più alti dopo i primi quattro anni. La corresponsione dei pagamenti avverrà con cadenza trimestrale, similmente alle ultime emissioni.

I BTp Valore emessi tra il 2023 e il 2024 sono stati quattro e hanno raccolto complessivamente 65 miliardi di euro. Il record venne toccato con la terza emissione relativa alla scadenza del marzo 2030. Gli ordini furono di ben 18,32 miliardi. La seguente registrò, invece, gli ordini più bassi tra le quattro, ma pur sempre per 11,23 miliardi. Segnalò un probabile affaticamento della domanda tra le famiglie per i titoli di stato, anche se l’esito risentì probabilmente anche dell’eccessiva vicinanza con il collocamento di appena due mesi prima.

Monitorando gli acquisti tra le famiglie dei titoli di stato, scopriamo che questi hanno ammontato a quasi 220 miliardi netti tra la fine del 2021 e l’ottobre scorso. Un boom del 140%, che si spiega con il decollo dei rendimenti a seguito dell’aumento dei tassi di interesse. Gli italiani hanno avuto l’esigenza di impiegare la liquidità rimasta infruttifera per anni, al fine di contrastare gli effetti nefasti dell’inflazione sui loro risparmi.

Tuttavia, negli ultimi mesi gli acquisti sono in rallentamento: +20 miliardi in 6 mesi al 31 ottobre. Nello stesso periodo dell’anno precedente erano stati di 75 miliardi.

Nuovo record difficile, ma liquidità alta

Con questi numeri appare difficile che il nuovo bond retail del Tesoro possa replicare i record di quasi un anno fa. Anche solo avvicinarsi sarà molto complicato. D’altra parte è pur vero che la liquidità delle famiglie risulta in crescita sopra 1.810 miliardi a novembre. Un anno prima era sotto i 1.740 miliardi. Ci sono ancora tante risorse che cercano semplicemente l’investimento giusto per essere impiegate.

Il bond retail prospetta un rischio di credito sostanzialmente nullo, anche se parliamo di una durata lunga. Otto anni sono tanti, a meno di esercitare la call e dimezzarla ad appena quattro. Ripetiamo, però, che questa opzione è possibile solo a patto di prenotare il titolo nei giorni del collocamento. Per tutti gli altri sarà possibile comprare sul mercato secondario alle quotazioni date, ma a quel punto la scadenza sarà nel febbraio del 2033. Gli italiani si espongono tipicamente fino ai sette anni, sebbene in una fase di calo dei tassi l’appeal speculativo salga con la durata.

Bond retail allettante

Al di là di questo aspetto, ora più che mai sarebbe importante “blindare” il rendimento per un periodo elevato, sapendo che i tassi scenderanno nei prossimi mesi e forse resteranno più bassi per anni. Da questo punto di vista il bond retail offre una doppia prospettiva allettante per le famiglie. Chi intende esporsi per pochi anni, può sempre avvalersi dell’opzione di rimborso anticipato. Chi al termine del primo quadriennio notasse rendimenti di mercato fiacchi, avrebbe modo di approfittare delle più alte cedole previste per i successivi quattro anni.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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