Non appena sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto Aiuti ter, entrerà in vigore il nuovo bonus da 150 euro anche per i lavoratori dipendenti. Un nuovo aiuto una tantum per i lavoratori per tamponare, in parte, la pesante crisi economica che si è abbattuta su tutti i cittadini e su tutte le famiglie. Dopo il precedente bonus di luglio, quando i lavoratori con redditi fino a 35.000 euro, hanno ricevuto 200 euro direttamente in busta paga, adesso si passa al nuovo aiuto.
“Buonasera, mi chiamo Pamela e sono una lavoratrice dipendente di un centro commerciale. Ho sentito che è partito un nuovo bonus da 150 euro al mese. Premetto che ho già ricevuto il precedente bonus da 200 euro a luglio, e per averlo ho dovuto mandare una autocertificazione al mio datore di lavoro. Volevo sapere se rientro di nuovo in questo bonus e se mi verrà dato in automatico visto che avevo diritto al precedente. Grazie”
Il bonus da 150 euro in busta paga, ma non dovrebbe essere automatico
Il nuovo bonus una tantum è più basso di quello di luglio che prevedeva 200 euro di indennità. Adesso la cifra è pari a 150 euro. SI tratta comunque di un bonus che di fatto ha la stessa natura del precedente. A novembre o a dicembre il nuovo bonus verrà erogato come il precedente, direttamente in busta paga o sul conto corrente degli interessati (circa 22 milioni di italiani, tra lavoratori autonomi, dipendenti, collaboratori e pensionati). Il nuovo bonus come il precedente, nasce con l’obbiettivo di fornire un aiuto alle categorie interessate dalla gravissima crisi economica di questi ultimi mesi. Tra le due erogazioni la differenza più marcata sta nel fatto che il tetto di reddito da non superare per poter percepire questo benefit scende a 20.000 euro (per il primo bonus da 200 euro era pari a 35.000 euro).
Come si otterrà il bonus per i lavoratori dipendenti
Proprio in virtù di questo cambio di platea, che è passata da quella fino a 35.000 euro di reddito a quella fino a 20.000 euro, per poterlo ricevere i lavoratori dovranno presentare di nuovo l’autocertificazione. Infatti con il primo bonus i lavoratori dipendenti hanno dovuto inviare al datore di lavoro un documento dove segnalavano di non aver mai ricevuto il bonus e di non averlo chiesto ad altri datori di lavoro. Lo stesso dovrebbe essere fatto adesso, anche se il condizionale è necessario dal momento che la procedura operativa non è stata ancora ufficializzata.
Come sarà l’autocertificazione da presentare nuovamente
A luglio i lavoratori dipendenti hanno dovuto presentare al datore di lavoro l’autocertificazione del possesso di determinati requisiti. Ed è stato il datore di lavoro a erogare materialmente il bonus direttamente in busta paga. Il sostituto di imposta in pratica, ha fatto ciò che comunemente fa con il bonus Irpef o che faceva con il bonus Renzi. In pratica, anticipa i soldi per conto dello Stato. Salvo poi recuperarli con le operazioni di conguaglio quando il datore di lavoro versa le sue imposte. È facile ipotizzare che l’autodichiarazione seguirà quella precedente. Servirà auto-dichiarare che non si è titolari di pensioni, assegno sociale, trattamenti assistenziali quali il reddito di cittadinanza e che il bonus è richiesto al datore di lavoro e non è stato richiesto ad altri soggetti. Inoltre occorrerà sottolineare il fatto che si è a conoscenza che il limite di reddito utile al beneficio è pari a 20.000 euro all’anno. E naturalmente per dichiarazioni mendaci, fraudolente o semplicemente errate, il lavoratore potrebbe essere chiamato a restituire il bonus.