Tra le varie misure inserite con la legge di conversione al decreto Sostegni bis (ora all’esame del Senato dopo il via libera della Camera), c’è in nuovo bonus immobili storici e artistici.
Cos’è il bonus immobili storici e artistici
Si tratta di un credito d’imposta riconosciuto a fronte di interventi conservativi (di ristrutturazione) eseguiti su immobili di interesse storico e artistico soggetti alle disposizioni di tutela previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Lgs. n. 42 del 2004).
Il bonus è pari al 50% delle spese sostenute nel 2021 e 2022 e spetta su un limite massimo di 100.000 euro.
Anche se per conoscere la disciplina applicativa occorrerà attendere apposito decreto del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, quello che possiamo dire è che, trattandosi di un credito d’imposta, il suo utilizzo potrà essere quello della compensazione nel Modello F24 oppure della cessione a terzi soggetti inclusi la stessa impresa che esegue i lavori ed inclusi istituti di credito e finanziari.
La differenza con il bonus ristrutturazione
IL bonus immobili storici ed artistici non va confuso con l’attuale bonus ristrutturazione, ossia la detrazione IRPEF del 50% per i lavori edili effettuati sulla casa. Il bonus ristrutturazione, infatti, nasce come detrazione fiscale da godere in 10 quote annuali di pari importo con possibilità, per le spese 2020 e 2021, di optare per:
- per lo sconto in fattura da parte della stessa impresa che esegue i lavori, la quale poi recupera l’importo nella forma del credito d’imposta da poter utilizzare in compensazione o da poter cedere a terzi (inclusi istituti di credito e finanziari)
- oppure la cessione del credito a terzi, inclusa l’impresa che esegue i lavori ed inclusi istituti di credito e finanziari. Il cessionario (ossia chi riceve il credito) può utilizzarlo in compensazione oppure cederlo ulteriormente.
Il nuovo bonus immobili storici e artistici, invece, nasce come credito d’imposta da poter utilizzare in compensazione o da poter cedere a terzi.
Il fondo stanziato per il nuovo beneficio ammonta ad 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.
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