Mercoledì 13 novembre il Tesoro terrà l’asta mensile per l’emissione di titoli di stato a medio-lungo termine. Punterà a raccogliere complessivamente fino a 8,75 miliardi di euro. Altri 2,05 miliardi al massimo arriverebbero con l’asta supplementare di giovedì 14. Saranno quattro i bond offerti, tra cui spicca il lancio del nuovo BTp a 3 anni. Questo peserà per 3,5-4 miliardi, a cui andrebbero sommati fino a 1,2 miliardi con l’asta supplementare.
Dati salienti dell’emissione
Il nuovo BTp a 3 anni arriverà a scadenza in data 15 ottobre del 2027. Offre cedola lorda annuale del 2,70%. La cedola netta, quindi, sarà di poco superiore al 2,36%. In base all’andamento dei titoli con scadenze simili sul mercato secondario, questo bond esiterebbe un rendimento compreso tra il 2,70% e il 2,75%.
A meno che le condizioni di mercato non varino nelle prossime sedute, l’emissione avverrebbe leggermente sotto la pari.
Prima cedola “mini”
La data di regolamento, come per gli altri bond in asta, è fissata per giorno 15. Da quel momento decorreranno gli interessi. Il Tesoro ha reso noto che il nuovo BTp a 3 anni offrirà una prima cedola semestrale in formato “mini”. Infatti, il 15 aprile prossimo verserà agli obbligazionisti l’1,120055%. Esso corrisponde a un periodo di possesso di 151 giorni su un semestre di 182 giorni. In pratica, su un lotto minimo di 1.000 euro nominali, i possessori riceveranno un accredito di 10,50 euro al netto della trattenuta del 12,50%.
A partire dalla seconda cedola semestrale del 15 ottobre 2025, il pagamento sarà integrale e pari all’1,35% lordo e 1,18125% netto (11,82 euro su ogni 1.000 euro). Il nuovo BTp a 3 anni offre ancora un rendimento interessante, specie se consideriamo che l’inflazione italiana sia scesa in questi mesi più o meno stabilmente sotto l’1%. E anche per i prossimi anni le aspettative d’inflazione restano “fredde”, prospettando rendimenti netti reali decisamente positivi.
BTp 3 anni, rendimento futuro in calo
Il nuovo BTp a 3 anni è indicato per le famiglie che volessero esporsi su un periodo medio-breve e impiegare la loro liquidità in maniera soddisfacente. Nei prossimi mesi è molto probabile che i rendimenti su questo tratto della curva dei tassi scendano per adeguarsi alle mutate condizioni monetarie nell’Eurozona. La Banca Centrale Europea ha già tagliato i tassi di interesse per tre volte e sarebbe intenta a farlo una quarta a dicembre. Il tasso sui depositi bancari, al 4% fino ai primi del giugno scorso, è già al 3,25% ed entro la fine dell’anno è atteso a non più del 3%.