Il primo semestre dell’anno si è concluso con emissioni lorde a medio-lunga scadenza per 213 miliardi di euro, il 61% dell’intero programma atteso per il 2024. E il Tesoro ha già fatto sapere che per il terzo trimestre ci sarà l’emissione tra gli altri del nuovo BTp a 5 anni. Esso ha scadenza in data 1 ottobre 2029. Rimpiazzerà l’attuale benchmark con scadenza 1 luglio 2029 con cedola 3,35% (ISIN: IT0005584849). Dalle scarne informazioni fornite, sappiamo anche che il titolo dovrà raggiungere un ammontare minimo di 10 miliardi prima di essere sostituito dal successivo benchmark quinquennale.
Rendimento quinquennale in risalita sopra 3,50%
Non sappiamo ancora quale sarà la cedola del nuovo BTp a 5 anni. La conosceremo con esattezza solamente quando il Tesoro ne annuncerà l’emissione, cosa che potrà avvenire anche tra poche settimane. Possiamo, tuttavia, fare qualche previsione. Il rendimento del quinquennale si aggira a poco più del 3,50% in queste ultime sedute. Pensate che quando il BTp 1 luglio 2029 venne emesso a febbraio, esso si attestava in area 3,35%. Fu per quello che la cedola venne fissata a tale livello.
Cedola reale attesa ben sopra inflazione italiana
Dunque, allo stato attuale dovremmo attenderci una cedola in area 3,50%, superiore a quella fissata a febbraio. Una buona notizia per gli obbligazionisti, meno per lo stato. Al netto dell’imposta del 12,50%, essa varrebbe il 3,06%. Considerate che l’ultimo dato disponibile sull’inflazione italiana è di giugno (preliminare) e risultava pari allo 0,8%.
Cedola e rendimento, come sappiamo, non sono sinonimi. Può accadere che subito dopo l’emissione, il BTp a 5 anni si apprezzi nel caso in cui il taglio dei tassi di interesse nell’Area Euro procederà più spedito delle previsioni. Al contrario, può deprezzarsi se la politica monetaria si mostrasse un po’ più restrittiva. E’ accaduto del resto proprio con l’attuale benchmark, deprezzatosi agli attuali 99 centesimi per effetto di tassi attesi nel breve termine più alti rispetto a pochi mesi fa.
Cedola nuovo BTp 5 anni dipenderà da condizioni di mercato all’emissione
La prima cedola del nuovo BTp a 5 anni sarà certamente “mini”. L’emissione, infatti, avverrà prima dell’1 ottobre, che sarà la data di pagamento della prima cedola. Essa sarà rapportata ai giorni intercorsi tra la data di regolamento e quest’ultima. Va da sé che, se le tensioni sui mercati monteranno nelle prossime settimane, il Tesoro sarà costretto a fissare una cedola più alta del 3,50% sopra indicato, dovendo riflettere rendimenti di mercato più alti.