Altra giornata impegnativa per il Ministero di economia e finanze, che puntava a raccogliere fino a 9,5 miliardi di euro tra gli investitori attraverso un’asta di quattro titoli di stato a medio-lungo termine. Tra questi vi è stato il debutto del nuovo BTp a 7 anni. Scadenza 15 giugno 2030 (ISIN: IT0005542797), offre cedola annuale lorda del 3,70% e corrisposta su base semestrale. Il bond è stato offerto per l’importo di 3,75 miliardi, al massimo della forchetta fissata. Ha riscosso richieste per 5,1 miliardi, esitando un prezzo di aggiudicazione di 98,26 centesimi.
Questo titolo è rilevante per le famiglie italiane, le quali tipicamente tendono ad investire sul tratto della curva compreso tra 3-4 e 7 anni. E va detto che il debito pubblico italiano ha una vita residua media ponderata di 7,7 anni, per cui questa scadenza sostanzialmente capta il costo attuale dell’intero stock. Sulla base dei risultati all’asta, un lotto minimo di 1.000 euro ci costerebbe oggi 982,60 euro. La cedola del 3,70% ogni anno equivarrebbe a 37 euro, pari a un rendimento immediato del 3,77%. Alla scadenza, poi, percepiremmo 1.000 euro e non solo i quasi 983 euro investiti, per cui otterremmo un ulteriore guadagno di 17,40 euro, che spalmato sui 7 anni e rotti di possesso, si tradurrebbe in un rendimento extra annualizzato dello 0,25%.
Nuovo BTp a 7 anni con cedola meno generosa
Questo nuovo BTp a 7 anni stacca, comunque, una cedola inferiore al 3,85% offerto dal “benchmark” attuale. E ciò è dovuto al fatto che le condizioni di mercato negli ultimissimi mesi sono un po’ migliorate. Quando il Tesoro emise la scadenza dicembre 2029 nell’autunno scorso, i rendimenti nell’Area Euro avevano toccato il picco massimo e anche lo spread aveva raggiunto i 250 punti base.
In generale, diremmo che questo BTp a 7 anni sia consigliabile per coloro che possono privarsi della liquidità per un raggio temporale medio-lungo. Il rendimento netto si aggira intorno al 3%. In una fase iniziale, potrebbe risultare inferiore all’inflazione italiana. In una prospettiva pluriennale, invece, stando alle previsioni dello stesso mercato obbligazionario, il rendimento netto reale risulterebbe positivo.