Ieri, il Tesoro ha emesso la prima tranche del nuovo BTp short term con scadenza in data 28 gennaio 2026 (ISIN: IT0005584302). Ha raccolto in tutto 4 miliardi di euro, il massimo della forchetta di 3,5-4 miliardi preventivata alla vigilia. Gli ordini degli investitori sono stati di 5,5 miliardi, pari ad un rapporto di copertura di 1,37. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 99,67 centesimi, a fronte di una cedola lorda annuale fissata al 3,20%. Pertanto, il rendimento lordo alla scadenza si è attestato al 3,41%.
Cedola corta a luglio per il nuovo BTp short term
Al collocamento del 25 gennaio scorso, il rendimento esitato era stato del 3,21%.
Due bond indicizzati, ecco i rendimenti reali
E in asta vi erano anche due bond indicizzati all’inflazione Eurostat per l’Area Euro. Uno è il BTp€i 15 maggio 2029 con cedola reale 1,50% (ISIN: IT0005543803). L’importo offerto è stato di 1 miliardo di euro, anche in questo caso al massimo della forchetta prevista di 0,5-1 miliardo. La domanda è stata di 1,56 miliardi, pari a un rapporto di copertura di 1,56. Il titolo ha esitato un prezzo di 98,91 centesimi, corrispondente a un rendimento reale dell’1,73%.
L’altro indicizzato era il BTp€i 15 settembre 2041 con cedola reale 2,55% (ISIN: IT0004545890) per 500 milioni di euro, anche stavolta l’importo massimo previsto alla vigilia. La domanda è stata di 848,5 milioni per un rapporto di copertura di 1,7. Prezzo di aggiudicazione di 105,33 e rendimento reale del 2,19%.
Dai BTp€i segnali positivi per l’inflazione europea
Teniamo conto che i bond del Tesoro con cedola fissa offrivano sulle medesime scadenze rispettivamente il 3,45% e il 4,25%.