Il prezzo del gas ha raggiunto il suo massimo storico e si torna a parlare di razionamento energetico in autunno. La Russia ha annunciato uno stop di tre giorni delle forniture di gas attraverso il Nord Stream 1 e il metano ha raggiunto immediatamente quota 300 euro, praticamente un costo oltre dieci volte maggiore rispetto all’anno scorso. Le ripercussioni immediate saranno l’aumento dell’inflazione, che sta già mettendo in ginocchio le famiglie italiane, e soprattutto il rischio di una recessione economica senza precedenti.
Razionamenti, tetto al prezzo del gas, stop ai certificati ETS: le richieste di Confindustria
Carlo Bonomi torna a parlare di crisi energetica e dei gravi pericoli che ne derivano per il manifatturiero (e non solo) italiano. La richiesta è quella di predisporre innanzitutto un piano di razionamento: la Germania, il più grande paese industriale europeo, li sta già studiando. L’Italia rischia di farsi trovare impreparata. Rispondendo alle domande dell’intervistatore al Tg5, il presidente di Confindustria sottolinea come sia necessario predisporre un tetto al prezzo del gas e, se non è possibile farlo a livello europeo, la richiesta è che venga predisposto anche soltanto a livello nazionale.
Un’altra richiesta degli industriali italiani è quella della sospensione dei certificati ETS (quelli che dovrebbero permettere la riduzione delle emissioni di CO2), in quanto rappresentano un costo in questo momento insostenibile per le imprese italiane. Con buona pace dell’ambiente e del surriscaldamento climatico che, mai come quest’anno, ha mostrato quanto potrà essere devastante nei prossimi anni. Si chiede infine di intervenire sulle bollette del gas, anche utilizzando fondi europei.
Perché l’Italia non fa nulla di fronte all’aumento dei prezzi di gas ed elettricità
Si tratta di un tema scomodo di cui parlare in campagna elettorale, ma Bonomi chiede senso di responsabilità alle forze politiche. La richiesta è rivolta anche al governo Draghi, in carica soltanto per i cosiddetti affari correnti, affinché intervenga sulla questione in quanto tema di emergenza nazionale. Le parole di Roberto Garofoli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, lasciano ben sperare, quando ha affermato a un meeting di Cl che “il governo continuerà nelle prossime settimane a monitorare questa situazione e a muoversi sul solco tracciato dal Capo dello Stato al momento dello scioglimento delle Camere”.
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