L’uso dell’olio di palma non sarebbe un problema di costo
Quanto costerebbe alla Ferrero optare per qualche alternativa all’ingrediente incriminato? Dipende chiaramente a quale prodotto si rivolgerebbe. Se anziché utilizzare l’olio di palma ricorresse a quello di colza, il costo salirebbe a 900 dollari per tonnellata, mentre l’uso di olio di semi di girasoli implicherebbe un costo di 1.000 dollari a tonnellata, ovvero rispettivamente del 12,5% e 25% in più rispetto al costo sostenuto attualmente.
In termini complessivi, farebbero 17,5-35 milioni di euro in più, incidendo sul fatturato per lo 0,2-0,4%.
Ora, se i numeri in gioco sono davvero questi, pensate che Ferrero si imbatterebbe in una campagna così impopolare, pur di non gravare il prezzo finale di un massimo di 3 centesimi? Stando ai prezzi medi sul mercato, si tratterebbe di alzarli dell’1,5-3%, non certo di rischiare di perdere quote di mercato. D’altronde, a differenza di quanto si pensi, il mercato dell’olio di palma è vivo e vegeto e nel 2016, anno di apice della campagna mediatica globale contro di esso, ha visto salire le quotazioni internazionali del 40%. Vale oggi 44 miliardi di dollari. (Leggi anche: Olio di palma in crisi? Eppure il mercato è in gran salute)