Di questi tempi, la ricerca di un rendimento di segno positivo per i nostri risparmi è sempre più difficile. Per fronteggiare la recente crisi, le principali banche centrali hanno inondato di liquidità i mercati, abbattendo tassi di interesse e rendimenti obbligazionari. La curva dei rendimenti italiana è negativa almeno fino alle scadenze dei 5 anni ed addirittura fino ai 20 anni per un paese come la Germania. Inevitabilmente, questo fattore ha portato i tassi reali (i rendimenti al netto dell’inflazione) in territorio negativo.
Il problema dei tassi reali negativi non riguarda solo l’Eurozona ma più o meno tutte le economie avanzate del mondo: Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Germania, Canada, Australia, Nuova Zelanda e molti altri, come si può osservare dal seguente grafico.
Come è facile osservare, il mondo è letteralmente immerso nei tassi reali negativi. Un periodo sicuramente sfavorevole per i risparmiatori, ma senz’altro favorevole per i debitori. Di fatto, i tassi reali negativi aiutano i debitori, i quali dovranno saldare meno debito (in termini reali) di quello che hanno contratto, mentre dall’altra parte danneggiano creditori e risparmiatori, i quali non si vedranno remunerare i loro risparmi. Fortunatamente però esiste ancora un posto nel mondo dove investire in obbligazioni, al netto del rischio cambio, risulta conveniente: la Cina (La linea rossa nel grafico). Lo schema seguente ci aiuta a chiarire bene il perché.
Ad oggi la Cina è l’unico paese delle economie avanzate (ad eccezione del Giappone) ad offrire dei tassi reali positivi e quindi a remunerare positivamente i risparmiatori, al netto dell’inflazione.
Il rischio cambio
Quando si investe in obbligazioni estere è importante valutare attentamente se sussista o meno il rischio cambio e cioè il rischio di vedersi erodere le proprie cedole per via di una svalutazione della valuta di denominazione dei titoli. D’altronde, se ci pensiamo, anche il Venezuela offre dei rendimenti stellari (al 45.30%), allora perché le obbligazioni Venezuelane vengono acquistate solo da pochi temerari e la maggior parte delle volte perdono valore? La risposta è nei tassi reali negativi per il Venezuela: l’inflazione al 2665% su base annua (350.000% nel 2019) erode il potere d’acquisto degli investitori.
In linea generale ed al netto di fattori politici rilevanti, una valuta che offra rendimenti reali positivi (tassi maggiori dell’inflazione) vedrà dei flussi monetari in entrata che sosterranno il prezzo di quella valuta sul mercato dei cambi. In altre parole, un americano che detiene obbligazioni in dollari, vende i suoi dollari per acquistare obbligazioni in Renminbi cinese. Questo fattore contribuisce a sostenere il prezzo del Renminbi sul mercato dei cambi e quindi ad attenuarne il rischio di una svalutazione.
Il grafico sotto esposto indica:
- Il differenziale tra i tassi reali cinesi ed americani (Tassi Reali Cina – Tassi Reali USA), linea rossa;
- Il tasso di cambio CNY/USD, linea blu.
La Cina oggi sta ricevendo dei flussi monetari in entrata di notevole rilevanza, ed il tasso di cambio in questione lo dimostra. Il cambio segue l’andamento del differenziale tra i tassi reali, ed il Renminbi si sta rafforzando. I tassi reali positivi potrebbero sostenerne il valore, almeno fino a quando non ritornerà l’inflazione nel paese del Dragone.
Durerà a lungo?
Uno dei rischi è che la Banca centrale cinese, la PBOC, possa intervenire sul mercato dei cambi per evitare un eccessivo rafforzamento del Renminbi, evitando così un danno per le esportazioni cinesi. Fattore che ad oggi però non sembra preoccupare molto gli investitori. Fino a quando la PBOC riterrà conveniente aumentare le proprie riserve in valuta estera, il Renminbi non dovrebbe subire forti pressioni al ribasso.
Altro fattore di rischio è rappresentato da un possibile ritorno dell’inflazione a livello globale ma soprattutto in Cina, paese caratterizzato da un’inflazione decisamente più alta che nelle economie occidentali.
In ogni caso, di questi tempi il comparto obbligazionario cinese sembra rappresentare un ottimo strumento di diversificazione per i portafogli obbligazionari, o per dirla con una metafora, sembra una piccola oasi nel deserto dei rendimenti globali.