Ecco perché questa obbligazione della CDP tiene il prezzo sopra la pari

Questa obbligazione emessa dalla CDP nel 2019 continua a prezzare nettamente sopra la pari. Vediamone le caratteristiche.
1 anno fa
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Obbligazione CDP con cedola indicizzata all'Euribor a 3 mesi
Obbligazione CDP con cedola indicizzata all'Euribor a 3 mesi © Licenza Creative Commons

Con l’esplosione inattesa dell’inflazione prima e dei rendimenti obbligazionari subito dopo, i prezzi sul mercato a reddito fisso sono precipitati negli ultimi due anni. In moltissimi casi, se non tutti, le cedole rasentavano lo zero e sono apparse improvvisamente ridicole agli occhi degli investitori, che hanno giustamente preteso un adeguamento delle quotazioni per comprare. Ma l’obbligazione di Cassa depositi e prestiti (CDP) che vi riproponiamo dopo un po’ di tempo sta seguendo un trend differente. Oggi, sul MoT di Borsa Italiana si acquista a 103, cioè ben sopra la pari.

E’ vero che aveva raggiunto massimi ancora più alti tra il 2020 e il 2021, ma rispetto ai tempi “ordinari” pre-Covid esibisce una quotazione del tutto simile.

Come si calcola cedola trimestrale

L’obbligazione CDP a cui ci riferiamo fu emessa nell’estate del 2019 e arriva a scadenza in data 28 giugno 2026 (ISIN: IT0005374043). Per i primi due anni di vita ha offerto una cedola fissa lorda del 2,70% annuale. Successivamente e fino alla scadenza, la cedola è diventata variabile e pari all’Euribor a 3 mesi più uno spread dell’1,94%. In nessun caso, però, il valore potrà assumere valori negativi. In altre parole, la cedola non potrà scendere sottozero, che equivarrebbe a un trasferimento di denaro dall’obbligazionista all’emittente.

Già il funzionamento vi sta aiutando a capire le ragioni della tenuta del prezzo. Quando vi fu l’emissione, l’Euribor a 3 mesi viaggiava in area -0,30%, mentre oggi si aggira intorno al 4%. Le cedole sono corrisposte su base trimestrale, ossia ogni 28 marzo, 28 giugno, 28 settembre e 28 dicembre dell’anno. Due giorni lavorativi prima avviene l’indicizzazione della cedola per il trimestre successivo in base al valore assunto dall’Euribor a 3 mesi. Tanto per farvi capire, lo scorso 26 settembre il tasso di riferimento fu del 3,941%, che sommato allo spread dell’1,94%, ha esitato un tasso complessivo del 5,881%.

Bisogna suddividere quest’ultimo per quattro (quanto i trimestri) per ottenere 1,47025%. Questo sarà il tasso cedolare in pagamento il prossimo 28 dicembre.

Obbligazione CDP più generosa del BTp

In termini annuali, il rendimento lordo sfiora attualmente il 4,75%. Ovviamente, sul presupposto che l’Euribor a 3 mesi resti invariato nei prossimi mesi. Considerate che il BTp con cedola fissa di pari durata viaggia a un rendimento in area 3,85%. L’obbligazione CDP offrirebbe, dunque, lo 0,90% in più. Pur ammettendo l’esistenza di uno spread con i titoli di stato italiani, in genere tra un terzo e mezzo punto percentuale, è naturale credere che il rendimento effettivo sia più basso. Ovverosia, l’Euribor da qui al medio termine dovrebbe scendere, in linea con l’atteso taglio dei tassi della Banca Centrale Europea (BCE).

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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