Obbligazione in dollari di Unicredit con cedola step-down a 13 anni: tasso iniziale 10%

Unicredit ha emesso un'obbligazione in dollari rivolta al mercato retail italiano (ISIN: IT0005635955) e con cedola iniziale del 10%.
22 ore fa
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Unicredit ha emesso un'obbligazione in dollari
Unicredit ha emesso un'obbligazione in dollari © Licenza Creative Commons

Interessante offerta di Unicredit rivolta al mercato retail italiano con l’emissione di una nuova obbligazione in dollari (ISIN: IT0005635955). Il bond è già stato quotato sul Mercato obbligazionario Telematico e Bond-X di Borsa Italiana e dal 19 febbraio fino al 21 marzo prossimo si potrà acquistare alla pari. L’investimento minimo previsto è di 2.000 dollari (circa 1.915 euro al tasso di cambio attuale).

Durata 13 anni e cedole step-down

L’obbligazione in dollari di Unicredit ha una durata di 13 anni e prevede la corresponsione di una cedola step-down, cioè con tasso decrescente lungo gli anni, secondo il seguente schema:

  • 1° e 2° anno: 10%
  • 3° e 4° anno:  7%
  • 5° e 6° anno:  5%
  • 7° e 8° anno:  4%
  • 9° e 10° anno: 3,50%
  • 11°, 12° e 13° anno: 3%

Cedole iniziali alte, ma rischio valutario

Come potete notare, le cedole iniziali sono relativamente elevate.

Si va dal 10% per i primi 2 anni fino al 3% per l’ultimo triennio. Tuttavia, dovete considerare che l’obbligazione di Unicredit sia in dollari. Sul mercato americano i rendimenti lungo la curva dei tassi sono più alti, in considerazione della politica monetaria più restrittiva condotta dalla Federal Reserve. Ciò consente a noi investitori europei di approfittarne per cercare di inserire in portafoglio asset più redditizi.

Ad ogni modo, poiché non esistono pasti gratis, bisogna fare attenzione al rischio valutario. Se il cambio euro-dollaro risalisse nei prossimi anni, il valore sia delle cedole che del capitale rimborsato alla scadenza (o rivenduto sul mercato secondario) risulterebbe per noi inferiore. E il punto è proprio questo: il dollaro è attualmente molto forte contro l’euro e le altre valute mondiali. Man mano che la Fed abbasserà i tassi, però, possiamo immaginare che s’indebolisca.

La struttura delle cedole per l’obbligazione in dollari di Unicredit presuppone per l’appunto che la Fed ridurrà i tassi nel medio-lungo termine. E’ insita in questo ragionamento anche la prospettiva di un dollaro più debole. Per l’emittente sarebbe una notizia positiva, perché il costo del rimborso e dei pagamenti delle cedole sarebbe più basso.

Obbligazione in dollari di Unicredit e BTp a confronto

Infine, non bisogna farsi traviare dagli alti tassi delle prime cedole annuali. La cedola media lorda corrisposta nell’arco dei 13 anni risulta essere del 5,23%, pari al 3,87% netto. Si tratta sostanzialmente dello stesso rendimento offerto in questa fase dal BTp a 13 anni, che oltre a comportare un rischio di credito quasi nullo, è denominato in euro e, quindi, non comporta l’assunzione di alcun rischio di cambio. Chiaramente, l’investitore potrà decidere di rivendere l’obbligazione in dollari di Unicredit prima della scadenza, ma esponendosi alle quotazioni del mercato. In un contesto di tassi e dollaro calanti, queste aumenterebbero e almeno in parte coprirebbero le perdite relative al cambio. Viceversa, in un contesto di tassi e dollaro in rialzo.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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