Obbligazioni a 30 anni con rendimento al 6%, inflazione più che compensata

Queste obbligazioni a 30 anni emesse nel 1998 hanno offerto un rendimento medio del 6% all'anno, battendo l'inflazione.
1 anno fa
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Obbligazioni a 30 anni di Comit del 1998
Obbligazioni a 30 anni di Comit del 1998 © Licenza Creative Commons

Vi ricordate della Banca Commerciale Italiana, nota anche come Comit? Cessò di esistere come entità autonoma nel 2001, quando divenne Banca Intesa. Un pezzo di storia italiana che ha dovuto fare i conti con il risiko bancario del nuovo millennio. Ma c’è qualcosa che ancora oggi sopravvive all’istituto: le obbligazioni a 30 anni emesse nel febbraio del 1998 (ISIN: IT0001200390). Si trattò di un zero coupon, cioè di un titolo senza cedola. E proprio per questo non vi stupirete se il prezzo di emissione fu molto basso: appena 18,65 centesimi.

A proposito, non c’è più neppure la valuta di emissione del tempo: la lira italiana. L’euro sarebbe entrato formalmente in vigore dal 1999 e nelle nostre tasche solo a partire dal 2002.

Emissione zero coupon al 5,75%

A quei prezzi, le obbligazioni a 30 anni offrivano un rendimento lordo alla scadenza del 5,75%. Attualmente, si acquistano per circa 84 centesimi e presentano una durata residua di 4 anni e 4 mesi. Dunque, facendo i calcoli rendono al momento circa il 4,10%. Cerchiamo di calcolare, invece, quanto avrebbero reso dall’emissione ad oggi. Il rapporto tra 84 e 18,65 centesimi ci esita un rendimento lordo complessivo di oltre il 350%. Suddividendo per i 25 anni e 8 mesi di durata dell’investimento, otteniamo il 6% lordo all’anno.

Queste obbligazioni a 30 anni scontano un’imposizione fiscale del 26%. Ma fino al 30 giugno 2014, l’aliquota era al 20%. Grosso modo, dai calcoli desumiamo che il rendimento netto si sarebbe aggirato a poco meno del 5% su base annua. C’è da tenere in mente ancora l’inflazione. Perché è evidente che il denaro investito nel lontano 1998 non abbia più lo stesso valore dopo oltre un quarto di secolo. L’Istat ci dice che i prezzi al consumo in questo periodo così lungo siano aumentati di oltre il 68%, pari a una media dell’1,9% all’anno.

Obbligazioni a 30 anni, rendimento batte inflazione

Dunque, sottraendo questo dato dal rendimento netto, otteniamo finalmente il rendimento netto reale, che è quello che ci interessa e ci consente di capire effettivamente quanto abbia fruttato il nostro investimento.

Il risultato per noi è positivo, attestandosi a quasi il 3%. Significa che, detratte le tasse e l’inflazione, il capitale ci ha reso quasi il 3% all’anno. Ottimo, se non fosse che quel capitale non ci abbia fruttato un solo centesimo per più di 25 anni, se non virtualmente. Infatti, non ha staccato cedole. E questo verosimilmente avrà tenuto lontani gli investitori retail, dato che gli zero coupon si prestano meglio per investimenti speculativi e di soggetti istituzionali con un orizzonte temporale medio-lungo.

Quanto al rendimento attuale, grosso modo siamo dinnanzi allo stesso dato di un BTp a 5 anni. Con la differenza che questi sconta una tassazione del 12,50%. Dunque, acquistare oggi le obbligazioni a 30 anni dell’ex Comit non si rivelerebbe una buona idea, se non nell’ambito di una strategia di diversificazione del portafoglio.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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