Attraverso la controllata irlandese, ieri FCA Bank ha proceduto al collocamento sul mercato di nuove obbligazioni a tasso fisso per un importo di 500 milioni di euro e a tasso variabile per altri 300 milioni. In entrambi i casi, la scadenza è stata fissata per il 24 marzo 2024. Pertanto, si tratta di un bond in doppia tranche della durata iniziale di 17 mesi. Siamo dinnanzi a due titoli medio-corti. Ad essersi occupati dell’emissione sono state Bank of America, Citi, Credit Agricole, Mediobanca, Smbc e Unicredit.
Abbiamo fatto semplici calcoli e abbiamo trovato quanto segue. Il rendimento offerto dalle obbligazioni a tasso fisso di FCA Bank sarebbe di circa il 4,30%. Al contempo, le obbligazioni a tasso variabile inizialmente offrirebbero intorno al 3%, tenuto conto che l’Euribor a 3 mesi ha chiuso la scorsa settimana a 1,40%. Poiché, come abbiamo scritto sopra, si tratta di due tranche con medesima scadenza, il rendimento atteso deve essere uguale. Questo ci spinge a comprare le obbligazioni a tasso variabile nel caso in cui ipotizzassimo che, mediamente, da qui alla scadenza di marzo 2024 l’Euribor a 3 mesi si attesterà al 2,70%.
Previsioni su Euribor 3 mesi
Da notare che attualmente questo tasso è salito ai massimi dal 2012. Viaggiava in area 2,70% agli inizi del lontano 2009. Dopodiché non ha fatto che scendere, riflettendo le condizioni del mercato monetario ben più espansive. Adesso, sta compiendo il tragitto contrario, dato che la BCE sta alzando i tassi d’interesse per battere l’inflazione. Lo ha già fatto in un paio di riunioni per 125 punti base all’1,25%.
Obbligazioni a tasso fisso più allettanti
Difficile, tuttavia, prevedere che permarrà mediamente in area 2,70% fino alla scadenza. Le obbligazioni a tasso fisso ci offrirebbero, dunque, una prospettiva più accattivante, almeno all’apparenza. Va detto anche che nel medio termine l’inflazione italiana è attesa elevata. Per il 2023, il governo uscente l’ha programmata al 4,3%, esattamente quanto il rendimento lordo offerto dalla tranche a tasso fisso. Ed ecco che l’appeal inizia a svanire. Non riusciremmo neppure a conservare il potere di acquisto del capitale, detratte imposta sul rendimento, commissione e imposta di bollo.
Quanto alla sicurezza, parliamo di debito classificato dalle agenzie di rating principali come “investment grade”: Baa1 per Moody’s, BBB per S&P e A per Scope. La banca del gruppo FCA disponeva al 30 giugno scorso liquidità per 1,6 miliardi di euro dopo avere chiuso il primo semestre con un utile netto di 230 milioni e impieghi per 25,8 miliardi. Molto alto il CET1 al 20%, che segnala un capitale solido. Probabile che l’emissione di ieri serva a raccogliere risorse con cui ripagare nell’aprile del 2024 una scadenza in euro per 850 milioni (XS2332254015).