Contestualmente all’annuncio di un buyback da 400 milioni di euro, AMCO ha tenuto ieri l’emissione di nuove obbligazioni senior unsecured per l’importo di 500 milioni. Si tratta di una scadenza a 4 anni, 6 febbraio 2027, e a tasso fisso. L’operazione è stata condotta da Equita Sim, Mediobanca, Morgan Stanley, Société Générale e Unicredit. La domanda si è rivelata sin dalle prime ore elevata, arrivando all’ammontare complessivo di 1,85 miliardi. Grazie al riscontro positivo tra gli investitori istituzionali, il bond è stato prezzato meglio delle attese dal punto di vista dell’emittente.
Obbligazioni AMCO, altre scadenze
Rispetto al BTp a 4 anni, il premio offerto agli investitori è stato di circa 125 punti base contro il +160 previsto. Se volessimo impiegare il nostro capitale sulle obbligazioni AMCO a più breve durata, tra l’altro troviamo la scadenza 27 gennaio 2025 e cedola 1,375% (ISIN: XS2063246198). Ieri, sul mercato secondario prezzava a 96,30 centesimi, corrispondenti a un rendimento alla scadenza del 3,57%. In questo caso, il confronto si ha con il BTp a 2 anni, che nella medesima seduta offriva il 3,28%. Il premio qui offerto scende sotto i 30 punti o 0,30%.
Sui 5 anni, invece, abbiamo le obbligazioni AMCO in scadenza il 20 aprile 2028 e cedola 0,75% (ISIN: XS2332980932). Ad una quotazione di 81,70 centesimi, sempre ieri rendeva il 4,80%. Pertanto, l’emissione a 4 anni ci offre un rendimento prossimo alla scadenza quinquennale. I rating sono “investment grade”: BBB sia per S&P che per Fitch. Il rischio teorico di credito si presenta basso, anche in considerazione del fatto che l’emittente sia una società controllata quasi interamente dal Tesoro.
Con il riacquisto delle obbligazioni AMCO in scadenza il 17 luglio prossimo, la società intende migliorare il profilo del suo debito. Saranno impiegati fino a 400 milioni di euro per rilevare i titoli al prezzo di 99,60 centesimi, cioè di 996 euro per ogni 1.000 euro di valore nominale. Prima dell’annuncio, sul mercato gli stessi bond quotavano a 98,75 centesimi. L’emissione a cui AMCO fa riferimento è di 1,25 miliardi, per cui potranno aderire investitori fino a un massimo di neppure un terzo dei titoli in circolazione.