La società di recupero crediti del Tesoro, Amco, ha collocato sul mercato obbligazioni senior unsecured per 750 milioni di euro. La scadenza è stata fissata per il 20 aprile 2028 e la cedola offerta è dello 0,75%. Il titolo è stato collocato di poco sotto la pari, a 99,303 centesimi. Pertanto, il rendimento del bond è risultato un po’ superiore al tasso d’interesse.
Gli ordini per le obbligazioni Amco sono stati elevati: 2 miliardi di euro. Essi sono arrivati da 100 investitori istituzionali, di cui il 49% asset manager. A conti fatti, l’emissione è avvenuta a 45 punti base sopra il rendimento del BTp di pari durata, in linea con gli spread della società.
Le obbligazioni Amco scontano un rischio di credito medio-alto, dati i bassi rating dell’emittente: BBB per S&P, BBB- per Fitch. Hanno agito in qualità di Joint Bookrunners Banca Akros, Citi, JP Morgan, UBS e Unicredit.
Obbligazioni Amco come scommessa sulla ripresa
Ma cosa fa di preciso Amco? Essa gestisce i crediti deteriorati di aziende e banche italiane, di fatto consentendo allo stato di sostenere il sistema del credito con acquisti di NPL, UTP e prestisti scaduti a prezzi superiori a quelli di mercato. La società ha chiuso il 2020 con asset per 34 miliardi di euro, in crescita del 46% rispetto ai 23,8 miliardi del 2019. Balzo anche dell’utile netto consolidato dell’80% a 76 milioni.
Le obbligazioni Amco presentano un rischio di credito non indifferente, ma allo stesso tempo offrono all’investitore l’opportunità di scommettere sulla ripresa economica italiana. Infatti, il core business della società riguarda la gestione di crediti a rischio, a loro volta strettamente correlati alla congiuntura domestica. Un periodo di forte ripresa coinciderebbe con un miglioramento delle condizioni finanziarie dei debitori ceduti, cioè con un aumento delle probabilità di recupero.