Cosa c’è di percepito come più sicuro al mondo dei titoli del debito pubblico americani? I celeberrimi Treasury bonds o T-bond sono un riferimento per chi decide di investire sui mercati finanziari, che si tratti di obbligazioni o azioni. I loro prezzi, ergo i livelli dei rendimenti offerti, imprimono la direzione ai capitali, da New York a Tokyo, da Londra a Sidney. In gergo sono anche definiti “safe asset”, i porti sicuri verso cui approdare quando le cose si mettono male, indipendentemente dalla causa e dal luogo in cui l’evento avverso o temuto scaturisce.
Giganti della Silicon Valley con spread negativi
I due colossi della Silicon Valley sono anche le società più capitalizzate nel mondo. La prima vale in borsa circa 2.620 miliardi di dollari, la seconda sfiora i 3.000 miliardi. Le obbligazioni di Apple e Microsoft da mesi rendono, a tratti, meno dei titoli del debito americani per omologa scadenza. Ciò vale particolarmente per il bond 12 febbraio 2025 e cedola 2,70% di Microsoft (ISIN: US594918BB90) e per il bond 13 maggio 2025 con cedola 3,20% di Apple (ISIN: US037833BG48). Il secondo tratta attualmente a circa lo 0,25% in meno del T-bond a 1 anno, anche se un paio di settimane fa lo spread risultava negativo di circa mezzo punto percentuale.
Quanto al primo, il suo rendimento è tornato poco sopra quello offerto dal T-bond a 1 anno, fino a una settimana fa era arrivato a scendere ad uno spread negativo dello 0,30%. Come saprete, i rendimenti sono correlati al grado di rischio. Il fatto che, a parità di scadenza e di valuta di denominazione, per le obbligazioni di Apple e Microsoft risultino anche più bassi, significherebbe che per il mercato queste società siano un po’ più sicure niente di meno che degli Stati Uniti d’America.
Rating tripla A e conti finanziaria solidissimi
Volendo essere onesti, già da tempo a dirlo sono le agenzie di valutazione, che assegnano ai due colossi il rating tripla A. Invece, soltanto Moody’s continua a giudicare il debito sovrano degli States come massimamente sicuro. In effetti, questi risultava al 123% del Pil a fine 2023. Tende a crescere a ritmi spaventosi, di circa 1.000 miliardi di dollari ogni cento giorni, e in periodi positivi per la prima economia mondiale. La sua sostenibilità ad oggi è fuori discussione, ma resta il fatto che qualche preoccupazione in giro per il mondo esista.
Microsoft possedeva alla fine del dicembre scorso liquidità disponibile per 81 miliardi; Apple per 73,1 miliardi. A fronte di debiti a lungo termine rispettivamente per 45 e 95 miliardi. La situazione finanziaria di questi due emittenti appare molto solida. E non sono soltanto le obbligazioni Apple e Microsoft ad avvicinarsi ai livelli di rendimento dei T-bond. In generale, gli spread del comparto corporate AAA si attestano in media allo 0,35%, prossimi ai minimi storici toccati nel 1997. In valore assoluto, i rendimenti si attestano mediamente al 5%.
Obbligazioni Apple e Microsoft segnalano un’era
Questi numeri ci segnalano che nel mondo non c’è soltanto il desiderio di inserire in portafoglio asset con rendimenti elevati, ma anche qualitativamente elevati. Insomma, è caccia ai “safe asset” e non solo al rendimento. Sarebbe eccessivo affermare che le obbligazioni Apple e Microsoft stiano scalzando i titoli del debito di Zio Sam. Parliamo di due mercati quantitativamente molto differenti, poco comparabili. Ma è vero che anche tra le banche centrali si starebbe guardando con attenzione ai titoli azionari e obbligazionari della Silicon Valley. Offrono bene e si rischia poco. D’altronde, non ci diciamo da anni che siano diventati giganti con fatturato pari al Pil di medie economie e con capitalizzazione in borsa superata solo dalle grandi potenze nel mondo?