Nei giorni scorsi, Autostrade per l’Italia ha emesso nuove obbligazioni per un importo di 750 milioni di euro. La domanda è stata altissima, pari a 6 miliardi, otto volte maggiore dell’offerta. Si è trattato di un’emissione “Sustainability-linked”, in italiano nota anche come “sostenibile”. Cosa significa? I proventi della raccolta saranno destinati a finanziare l’installazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche lungo la rete autostradale, nonché altri investimenti per migliorare la viabilità. Di tutto rispetto le condizioni offerte. A fronte di una scadenza in data 24 gennaio 2031 (otto anni), il prezzo esitato è stato di 99,395 centesimi e la cedola fissa lorda annua è stata fissata al 4,75%.
Se consideriamo i rendimenti offerti dal BTp a 8 anni nelle stesse ore in cui avveniva l’emissione, le obbligazioni Autostrade hanno corrisposto un premio ai sottoscrittori nell’ordine dei 120 punti base o 1,20%. Ed è un margine non altissimo, ma neppure insignificante. Tenete presente che, al netto dell’imposta del 12,50%, il rendimento resterebbe in area 4,25%. In teoria, dovrebbe mostrarsi più che capace di proteggere il potere di acquisto del capitale fino alla data di scadenza. Il mercato sconta un tasso d’inflazione in Italia sotto il 2% per la media dei prossimi anni.
Obbligazioni Autostrade quasi sovrane
C’è un’altra ragione per cui le obbligazioni Autostrade dovrebbero essere prese in debita considerazione per un possibile investimento. L’anno scorso, Cassa depositi e prestiti ha rilevato l’88% del capitale sociale dall’ex controllante Atlantia, holding della famiglia Benetton. Ha sborsato 7,9 miliardi allo scopo, ponendo fine alla tristissima vicenda legale seguita al crollo del Ponte Morandi a Genova nell’agosto del 2018. E così, la società è tornata ad essere pubblica. Ciò implica che il rischio di credito effettivo per le obbligazioni Autostrade sarebbe sostanzialmente simile a quello in capo ai titoli di stato.
Difficile, in effetti, che lo stato faccia mai fallire una sua controllata. Ne risulterebbe intaccata la propria stessa reputazione sui mercati finanziari. L’emissione sostenibile di questi giorni non è chiaramente l’unica di Autostrade. Interessante il bond a 5 anni, scadenza 25 gennaio 2028 e cedola 1,625% (ISIN: XS2434701616). Venerdì scorso, sul mercato secondario quotava intorno agli 87 centesimi, offrendo un rendimento lordo del 4,68%. Anche in questo caso, buon premio sul BTp di pari durata: +110 punti base o +1,10%.
Queste obbligazioni Autostrade a 5 anni si rivelano persino più allettanti per quelle famiglie che intendessero impiegare la loro liquidità per un orizzonte temporale medio-lungo. A fronte di una minore durata di 3 anni, il rendimento scenderebbe di poco. D’altra parte, l’emissione sostenibile punta a rendere più “green” la rete autostradale. Al mercato piace questo genere di asset, perché l’opinione pubblica spinge per abbattere le emissioni di CO2 e finanziare la transizione ecologica. Parliamo, cioè, di un investimento sempre più trendy.