Sono arrivate sul mercato nuove obbligazioni Barclays (ISIN: XS2700673440) con durata lunga (15 anni), ma “callable”, cioè rimborsabili anticipatamente e a discrezione dell’emittente. Il loro meccanismo di funzionamento è peculiare e sarebbe opportuno che i risparmiatori lo conoscessero nei dettagli prima di ipotizzare un investimento sulla base di informazioni superficiali. Anzitutto, la cedola è relativamente elevata, del 5,70% lordo annuale. Tuttavia, questa viene pagata o alla scadenza o alla previa data di esercizio della “call”.
Obbligazioni Barclays, calendario dei pagamenti anticipati e scadenza
Dicevamo, infatti, che le obbligazioni Barclays possono essere rimborsate ogni anno.
- 7 febbraio 2025: 1.057 euro
- 9 febbraio 2026: 1.114 euro
- 8 febbraio 2027: 1.171 euro
- 7 febbraio 2028: 1.228 euro
- 7 febbraio 2029: 1.285 euro
- 7 febbraio 2030: 1.342 euro
- 7 febbraio 2031: 1.399 euro
- 9 febbraio 2032: 1.456 euro
- 7 febbraio 2033: 1.513 euro
- 7 febbraio 2034: 1.570 euro
- 7 febbraio 2035: 1.627 euro
- 7 febbraio 2036: 1.684 euro
- 9 febbraio 2037: 1.741 euro
- 8 febbraio 2038: 1.798 euro
- 7 febbraio 2039: 1.855 euro
La cedola dopo anni vale meno
Dunque, ogni anno possono verificarsi due scenari alternativi: o le obbligazioni Barclays vengono rimborsate prima della scadenza o l’emittente non si avvale della facoltà di esercitare la “call”. Nel primo caso, l’investitore riceverà le somme sopra indicate. Nel secondo, non riceverà alcun pagamento, continuando ad accumulare la cedola. Chiaramente, alla scadenza del febbraio 2039 il pagamento sia del capitale che della maxi-cedola accumulata diventa certo.
Fate attenzione a un dato. Poiché l’investitore non riceve la cedola puntualmente, ma solo quando le obbligazioni Barclays vengono rimborsate anticipatamente o alla scadenza, il rendimento effettivo dell’investimento risulta essere sempre più basso con il tempo. Questo, perché 57 euro tra un anno valgono di più di 57 euro pagati tra dieci o quindici anni. Il calcolo esatto avviene con il cosiddetto tasso composto. Dunque, dopo un anno effettivamente riceveremmo il 5,7% nel caso di rimborso, ma dopo cinque anni il rendimento scenderebbe al 5,14% lordo e dopo quindici anni al 4,61%.
Rendimento dipendente dai prezzi di mercato
Il rendimento dipende, comunque, anche dal prezzo di acquisto delle obbligazioni Barclays. Sopra, abbiamo ipotizzato che avvenga alla pari, cioè al 100% del loro valore nominale. Invece, se avvenisse sotto la pari, il rendimento risulterebbero superiore. E se avvenisse sopra la pari, il rendimento risulterebbe inferiore. Ovviamente, l’investitore ha sempre la possibilità di rivendere il titolo sul mercato secondario. In quel caso, si esporrebbe ai prezzi vigenti. Essi farebbero riferimento, tuttavia, al solo capitale. Vi si dovrebbe aggiungere il rateo della cedola sino ad allora accumulata.
Ad esempio, se decidessi di rivendere le obbligazioni Barclays dopo cinque anni e tre mesi esatti, oltre al valore di mercato del capitale l’acquirente mi dovrebbe versare anche 299,25 euro di cedola (57 euro x 5,25 anni) su ogni 1.000 euro nominali investiti. Questo per farvi capire che il mancato stacco della cedola ogni anno non implica anche una perdita del rateo nel caso di rivendita anticipata del bond.
Rimborso anticipato delle obbligazioni Barclays probabile col taglio dei tassi
Queste obbligazioni Barclays appaiono un investimento immaginabile in un periodo di attesa per il taglio dei tassi di interesse. Nei prossimi anni, presumibilmente i rendimenti obbligazionari tenderanno a contrarsi ulteriormente. A quel punto, l’emittente avrebbe convenienza ad estinguere il debito contratto per accenderne un altro con cedole più basse e ripagare il precedente attraverso il rimborso anticipato. L’investitore perderebbe da un lato le cedole che immaginava di incassare per il periodo rimanente fino alla scadenza dei 15 anni, ma dall’altro riceverebbe il pagamento delle cedole in una fase in un cui varrebbero di più sul piano del rendimento per quanto sopra spiegato.