Obbligazioni BEI in zloty polacchi rendono il 2,25% per dieci anni

La Banca Europea degli Investimenti (BEI) ha emesso un bond in zloty polacchi (XS1639838694). Caratteristiche principali
7 anni fa
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La Banca Europea degli Investimenti (BEI) torna sul mercato obbligazionario con un nuovo bond. Si tratta di un prestito obbligazionario emesso in zloty polacchi (PLN) per un ammontare di 200 milioni. Con la finalità di raccogliere fondi per lo sviluppo e la crescita dell’economia della Polonia, classificata dal FMI fra i paesi europei emergenti e più virtuosi dell’Est Europa.

 

Dal punto di vista dell’investimento, l’ obbligazione BEI in zloty appare interessante per il tasso d’interesse offerto in relazione alla solidità dell’emittente che gode del massimo grado di rating da parte delle agenzie internazionali (AAA/AAA/Aaa), oltre che per la possibilità di accesso anche ai risparmiatori retail.

Il bond BEI in zloty offre infatti una cedola annua a tasso fisso pari al 2,25% pagabile il 24 luglio di ogni anno ed è negoziabile per importi minimi di 10.000 PLN che corrisponde a 2.380 euro circa. L’obbligazione BEI 2,25% 2027 (Codice ISIN XS1639838694) è, al momento, quotata sulla borsa del Lussemburgo, ma è negoziabile anche sul mercato telematico MOT di Borsa Italiana. Il bond è stato emesso alla pari e verrà rimborsato a 100 il 24 luglio 2027, salvo possibilità di richiamo anticipato da parte di BEI secondo le clausole riportate nel prospetto informativo. 

 

Obbligazioni BEI in zloty polacchi, attenzione al cambio

 

BEI, come detto, è un emittente fra i più sicuri al mondo per cui non vi sono rischi sul pagamento degli interessi o il rimborso del capitale. Tuttavia, bisogna considerare che si tratta pur sempre di un investimento in valuta soggetto al rischio cambio. Normalmente lo zloty polacco è soggetto a una bassa volatilità nei confronti dell’euro. Negli ultimi cinque anni lo zloty ha oscillato nei confronti dell’euro fra un minimo di 4.0 e un massimo di 4.50 confermandosi come la moneta più stabile fra quelle dei paesi dell’Unione Europea. Attualmente scambia intorno a 4,20 dopo essersi indebolita del 6% circa negli ultimi 8 mesi.

 

Crescita economica, la Polonia paese leader nell’UE

 

Per quanto riguarda l’economia polacca, le ultime previsioni della Commissione Europea stimano il Pil della Polonia in del 3,5% nel 2017 a conferma del buon stato di salute del paese. Le previsioni positive sono  dovute  principalmente alla  forte  domanda  interna  sostenuta  dal  miglior andamento del mercato  del  lavoro  e all’aumento del reddito disponibile reale delle famiglie. Secondo gli analisti l’economia polacca dimostra  una  buona  resistenza  nonostante  i problemi legati principalmente a fattori esterni quali l’incerta situazione economica e la bassa inflazione dell’area euro. Il calo dei prezzi al consumo in Polonia, che già nel 2016 aveva registrato una decrescita del 0,9 per cento, dovrebbe proseguire anche nel 2017 con un’ulteriore discesa del 0,2 per cento. Secondo le proiezioni del Fondo monetario internazionale (Fmi), il definitivo cambio di tendenza dovrebbe verificarsi quest’anno, quando i prezzi dovrebbero ricominciare a crescere, con un +1,2 per cento. Migliori prospettive riguardano invece il livello di occupazione, che nel 2017 dovrebbe registrare una diminuzione di 0,6 punti percentuali ed attestarsi al 6,4, valore previsto anche per il 2018. Estremamente stabile la crescita del Pil, data al 3,6 costante. Nell’ambito dei paesi di Visegrad (Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Polonia – V4), va notato che l’Fmi indica la Polonia come “economia europea emergente”.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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