Obbligazioni BNP Paribas in euro e dollari “callable” con cedole decrescenti e variabili dal quinto anno

BNP Paribas ha emesso nuove obbligazioni in euro e dollari "callable" con cedola "stepdown" per i primi 4 anni, variabili dal quinto.
1 anno fa
2 minuti di lettura
Obbligazioni di Bnp Paribas di tipo "inverse floater"
Obbligazioni di Bnp Paribas di tipo "inverse floater" © Licenza Creative Commons

Nuova emissione di obbligazioni per BNP Paribas, le cui caratteristiche appaiono interessanti per i risparmiatori a caccia di rendimento senza esporsi a rischi eccessivi. Sono due le tranche collocate sul mercato e negoziabili sull’EuroTLX di Borsa Italiana. Entrambe hanno una durata di otto anni, arrivando a scadenza in data 3 luglio 2031. Muta la valuta di denominazione: euro per la prima, dollaro per la seconda. Vediamole nei dettagli.

Caratteristiche tranche in euro

Le obbligazioni BNP Paribas in euro (ISIN: XS2523675358) corrispondono per i primi quattro anni una cedola fissa decrescente secondo i seguenti tassi:

  • 6% per il primo anno;
  • 5% per il secondo anno;
  • 4% per il terzo anno;
  • 3% per il quarto anno.

A partire dal quinto anno e fino alla scadenza, la cedola diventa variabile e sarà pari all’Euribor a 3 mesi.

Ma gli obbligazionisti avranno la certezza di un tasso minimo annuo lordo garantito dell’1,50% e di uno massimo del 5%. In pratica, se l’Euribor a 3 mesi scendesse sotto l’1,50%, le obbligazioni BNP Paribas in euro riconosceranno per quell’anno un tasso dell’1,50%. Se salisse sopra il 5%, il tasso offerto sarebbe del 5%. In base a queste informazioni, il tasso lordo annuo nell’arco degli otto anni di investimento sarà in media non inferiore al 3% e non superiore al 4,75%.

Al termine di ciascun anno, poi, l’emittente si riserva la facoltà di rimborsare il capitale in anticipo al 100% del valore nominale. La comunicazione dovrà avvenire eventualmente con anticipo di 25 giorni lavorativi rispetto alla data di pagamento. Questo per l’obbligazionista rappresenta un rischio, in quanto si ritroverebbe già dopo un solo anno ad essere privato delle cedole attese per il periodo residuo dell’investimento.

Obbligazioni BNP Paribas in dollari

E veniamo alle obbligazioni BNP Paribas in dollari (ISIN: XS2523675192). Anche in questo caso la cedola sarà corrisposta al tasso fisso per i primi quattro e in misura decrescente secondo il seguente schema:

  • 8% per il primo anno;
  • 6,5% per il secondo anno;
  • 5,5% per il terzo anno;
  • 4,5% per il quarto anno.

A partire dal quinto anno, la cedola diventa variabile e pari al SOFR.

Tuttavia, all’obbligazionista sarà garantito un tasso minimo del 2,50% all’anno, mentre non potrà ricevere oltre il 6%. Questo significa che se il SOFR scendesse sotto il 2,50%, le obbligazioni BNP Paribas in dollari distribuirebbero una cedola del 2,50%. Se salisse sopra il 6%, la cedola sarebbe del 6%. In base a queste informazioni, il tasso medio annuo corrisposto all’investitore negli otto anni sarà compreso tra un minimo del 4,3125% e un massimo del 6,0625%.

Anche per questa tranche è prevista la facoltà per l’emittente di rimborsare il capitale in anticipo e in corrispondenza di ogni termine di pagamento delle cedole al 100% del valore nominale. Oltre al relativo rischio sopra accennato, l’obbligazionista qui se ne assume uno per il cambio. Se il dollaro perde valore contro l’euro, il valore sia delle cedole che del capitale alla scadenza (o alla previa data di disinvestimento o di rimborso anticipato) risulterebbe per l’investitore dell’Eurozona più basso.

Rischio tassi per entrambe tranche

Per entrambi c’è un rischio di tassi. Il valore delle cedole dal quinto all’ottavo e ultimo anno è legato all’andamento rispettivamente dell’Euribor a 3 mesi e del SOFR. Mettete che il primo è attualmente al 3,60%, il secondo sopra il 5%. Considerate, però, che agli inizi dello scorso anno, prima che le banche centrali iniziassero ad aumentare i tassi d’interesse, stavano l’uno al -0,57% e l’altro allo 0,05%. Se tornassero a tagliare i tassi, evento probabile da qui ai prossimi anni, la discesa di entrambi potrebbe essere anche drastica. In quel caso, resterebbe il paracadute dei tassi minimi garantiti.

[email protected]

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Bonus barriere architettoniche 75%, quali documenti servono?
Articolo precedente

Bonus barriere architettoniche 75%, quali documenti servono?

Flat tax incrementale, base imponibile limitata (esempio di calcolo)
Articolo seguente

Flat tax incrementale. Il caso del forfettario che supera 100.000 euro