Nuova emissione di obbligazioni per BNP Paribas, le cui caratteristiche appaiono interessanti per i risparmiatori a caccia di rendimento senza esporsi a rischi eccessivi. Sono due le tranche collocate sul mercato e negoziabili sull’EuroTLX di Borsa Italiana. Entrambe hanno una durata di otto anni, arrivando a scadenza in data 3 luglio 2031. Muta la valuta di denominazione: euro per la prima, dollaro per la seconda. Vediamole nei dettagli.
Caratteristiche tranche in euro
Le obbligazioni BNP Paribas in euro (ISIN: XS2523675358) corrispondono per i primi quattro anni una cedola fissa decrescente secondo i seguenti tassi:
- 6% per il primo anno;
- 5% per il secondo anno;
- 4% per il terzo anno;
- 3% per il quarto anno.
A partire dal quinto anno e fino alla scadenza, la cedola diventa variabile e sarà pari all’Euribor a 3 mesi.
Al termine di ciascun anno, poi, l’emittente si riserva la facoltà di rimborsare il capitale in anticipo al 100% del valore nominale. La comunicazione dovrà avvenire eventualmente con anticipo di 25 giorni lavorativi rispetto alla data di pagamento. Questo per l’obbligazionista rappresenta un rischio, in quanto si ritroverebbe già dopo un solo anno ad essere privato delle cedole attese per il periodo residuo dell’investimento.
Obbligazioni BNP Paribas in dollari
E veniamo alle obbligazioni BNP Paribas in dollari (ISIN: XS2523675192). Anche in questo caso la cedola sarà corrisposta al tasso fisso per i primi quattro e in misura decrescente secondo il seguente schema:
- 8% per il primo anno;
- 6,5% per il secondo anno;
- 5,5% per il terzo anno;
- 4,5% per il quarto anno.
A partire dal quinto anno, la cedola diventa variabile e pari al SOFR.
Anche per questa tranche è prevista la facoltà per l’emittente di rimborsare il capitale in anticipo e in corrispondenza di ogni termine di pagamento delle cedole al 100% del valore nominale. Oltre al relativo rischio sopra accennato, l’obbligazionista qui se ne assume uno per il cambio. Se il dollaro perde valore contro l’euro, il valore sia delle cedole che del capitale alla scadenza (o alla previa data di disinvestimento o di rimborso anticipato) risulterebbe per l’investitore dell’Eurozona più basso.
Rischio tassi per entrambe tranche
Per entrambi c’è un rischio di tassi. Il valore delle cedole dal quinto all’ottavo e ultimo anno è legato all’andamento rispettivamente dell’Euribor a 3 mesi e del SOFR. Mettete che il primo è attualmente al 3,60%, il secondo sopra il 5%. Considerate, però, che agli inizi dello scorso anno, prima che le banche centrali iniziassero ad aumentare i tassi d’interesse, stavano l’uno al -0,57% e l’altro allo 0,05%. Se tornassero a tagliare i tassi, evento probabile da qui ai prossimi anni, la discesa di entrambi potrebbe essere anche drastica. In quel caso, resterebbe il paracadute dei tassi minimi garantiti.