Obbligazioni Carraro 3,75% 2026, caratteristiche e analisi fondamentale

Il nuovo bond Carraro International (XS2215041513) è sottoscrivibile per tagli da 1.000 euro da lunedì sul MOT. Dettagli e data regolamento.
4 anni fa
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Carraro International lancia nuove obbligazioni in euro. L’azienda italiana di Campodarsego (PD) produttrice di trattori e mezzi agricoli, quotata alla borsa di Milano dal 1995, si appresta a raccogliere nuovi capitali sul mercato.

Più precisamente Carraro s.p.a. intende raccogliere fino a 150 milioni di euro per completare il salto nella mobilità elettrica che, con l’agricoltura e il movimento terra, è destinato a diventare il terzo pilastro della multinazionale dei sistemi di trasmissione e degli assali. Il prestito obbligazionario, se concretizzato, sarà al servizio di un’acquisizione in Italia o all’estero di una società ad alta tecnologia.

Per Carraro International si tratta della seconda emissione obbligazionaria destinata principalmente a investitori al dettaglio. Il taglio minimo di sottoscrizione è 1.000 euro. La prima emissione avvenne nel gennaio 2018 con un bond da 180 milioni di euro con cedola 3,50% e scadenza 2025 (Isin XS1747134564).

Caratteristiche delle obbligazioni Carraro International 3,75% 2026

A differenza del precedente collocamento, le nuove obbligazioni Carraro International (Isin XS2215041513) offrono un rendimento leggermente più alto. La cedola a tasso fisso è stata fissata al 3,75% lordo annuo per una durata di sei anni. Il collocamento precedente è avvenuto con cedola più bassa era per sette anni. Le nuove obbligazioni senior garantite da Carraro s.p.a. saranno offerte sul Domestic MOT, gestito da Borsa Italiana, dal 14 al 18 settembre 2020 (salvo chiusura anticipata o proroga).

L’ammontare offerto è compreso fra 100 e 150 milioni di euro, sottoscrivibile per importi minimi di 1.000 euro e multipli analoghi. Il bond sarà quindi quotato presso la borsa del Lussemburgo e corrisponderà interessi a tasso fisso annuo del 3,75% pagabili ogni sei mesi, il 25 marzo e il 25 settembre. Il rimborso è previsto in unica soluzione a scadenza nel 2026, salvo possibilità di richiamo anticipato a partire dal 25 settembre 2023 (call 101,875), come previsto dal prospetto informativo. Le obbligazioni sono prive di rating.

 

Emittente: Carraro International SE

Codice ISIN: XS2215041513

Prezzo: 100% del valore nominale

Lotto minimo: 1.000 euro e sui multipli

Durata: 6 anni

Data Scadenza: 25 settembre 2026

Periodicità Cedole: Semestrale

Interessi: Cedola annua pari a 3,75%

Imposta sostitutiva: 26,00%

Data di regolamento: 25 settembre 2020

Piazza di quotazione: Borsa del Lussemburgo

 

“Stiamo vivendo una fase storica molto importante per il Gruppo. I nostri mercati di riferimento stanno evolvendo rapidamente e vogliamo essere i migliori interpreti delle richieste dei nostri clienti. Proprio per tale ragione abbiamo messo in atto un programma di crescita che prevede una significativa accelerazione nell’evoluzione tecnologica e che ci porterà a rafforzare le nostre competenze nell’ambito della trazione elettrica ed ibrida – ha commentato Enrico Carraro, Presidente del Gruppo –.

L’emissione di questo nuovo prestito obbligazionario è mirata proprio a sostenere tale progetto di crescita grazie ad alcune potenziali acquisizioni strategiche che andremo ad identificare e, auspicabilmente, completare nel prossimo futuro che ci consentiranno di arricchire in modo significativo le nostre competenze tecnologiche”. 

Carraro, primo semestre 2020 in calo

Riguardo agli ultimi conti disponibili, Carraro ha chiuso il semestre con una perdita di 3,8 milioni di euro (-1,8% sul fatturato) rispetto all’utile dello stesso periodo del 2019 (5,6 milioni di euro, 1,9% sul fatturato). Il fatturato al 30 giugno è stato pari a 215,9 milioni, in calo del 28% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nonostante l’importante contrazione dei volumi, l’Ebit al 30 giugno è risultato positivo grazie alle azioni industriali intraprese attestandosi a 0,8 milioni euro (0,4% sul fatturato), rispetto ai 17 milioni di euro del precedente esercizio (5,6% sul fatturato).

L’Ebitda al 30 giugno è stato pari a 11,1 milioni (5,14% sul fatturato) rispetto ai 27 milioni del 30 giugno 2019 (9% sul fatturato). La Pfn consolidata della gestione a debito per 149,6 milioni al 30 giugno è in miglioramento rispetto al 30 giugno 2019 (155,1 milioni), e in aumento, come da attese, rispetto al 31 dicembre 2019 (123,6 milioni).

Gli effetti del lockdown produttivo degli stabilimenti del gruppo, conseguenti alla diffusione del Coronavirus a livello globale, hanno impattato in modo importante sui volumi e sui risultati che – sulla base del portafoglio ordini – sarebbero stati in linea con l’esercizio 2019.

La visibilità sul portafoglio ordini per il secondo semestre 2020 evidenzia una evoluzione positiva in ripresa rispetto al primo.

Il semestre che abbiamo lasciato alle spalle è stato condizionato in modo importante dalla contingenza legata alla diffusione del Coronavirus a livello globale. Una situazione inedita che ha peraltro impattato in modo importante pressoché su ogni nostro cliente e fornitore. A marzo il nostro portafoglio ordini ci confermava un esercizio in ripresa rispetto al 2019, poi tutto è cambiato” – ha commentato Carraro, presidente del gruppo –. “

In questo contesto di forte compressione dei volumi i risultati evidenziano comunque un Ebit positivo a conferma della nostra capacità di aver ottimizzato in questi anni il break even point del gruppo. Ora stiamo mettendo in atto ogni azione necessaria per gestire al meglio la ripartenza dei nostri mercati e per la seconda parte dell’esercizio siamo pronti a rispondere alla prevista ripresa dei volumi”.

Carraro svolta sull’elettrico

Carraro, con una capitalizzazione di poco superiore ai 100 milioni punta all’innovazione. La svolta è rappresentata dall’orientamento verso le motorizzazioni elettriche per le quali occorrono notevoli investimenti, soprattutto all’estero. La direzione è questa – dice Carraro – “aggiungere competenze sempre più sofisticate per sviluppare l’elettrico, completamente elettrico, dopo aver lavorato nell’ibrido“. E ancora aggiunge Carraro:

non e’ un passo che si fa in pochi mesi. L’orizzonte di questi piani è sempre lungo. Ma dentro all’orizzonte muoversi con rapidità, sulle tecnologie ci sono accelerazioni improvvise. Un mondo nuovo ed entusiasmante, tappa cruciale verso la sostenibilità“.

Tra gli obiettivi dell’acquisizione che non punta alla crescita dimensionale ma al know how, ci sono società italiane, europee e cinesi. In Cina c’è una delle sedi produttive del gruppo quotato in Piazza Affari e presente con i propri stabilimenti anche in India, Argentina, Brasile. E’ questa una delle ragioni che ha spinto l’azienda veneta a spostare la sede legale in Lussemburgo.

In Italia, a Campodarsego però è sempre rimasto il “cervello” della fabbrica, fondata dalla famiglia nel 1932, con un centro di ricerca e sviluppo nel quale Enrico Carraro non ha mai smesso di investire.

 

Vedi anche Forum Bond Carraro 3,75% 2026 (XS2215041513)

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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