L’emissione risale a meno di tre mesi fa e fu subito un successo. Le obbligazioni Carraro con scadenza 6 novembre 2028 (ISIN: IT0006756438) andarono a ruba. Gli investitori retail prenotarono il bond, approfittando dell’alta cedola fissa offerta: il 7,75% annuo lordo. Il titolo è un “callable”, perché la società di produzione di veicoli fuori strada e trattatori ha fissato due date alle quali si riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato del capitale e della cedola sino a quel momento maturata: 6 maggio 2025 e 6 maggio 2026.
Considerato che le obbligazioni Carraro furono emesse alla pari, all’investitore fu sostanzialmente prospettato un guadagno potenziale rispettivamente del 3% e dell’1,50%. Ma ieri la quotazione sul mercato secondario si attestava a 106,79, per cui in circa due mesi e mezzo il sottoscrittore ha potuto mettere a segno una plusvalenza virtuale del 6,79%. Virtuale, fintantoché non rivenda il titolo e la monetizzi.
Spread con BTp in forte calo
E c’è il rateo della cedola maturata per questo periodo. In tutto, un guadagno di circa l’8,4%. Al netto dell’imposta del 26%, scende in area 6% e resta elevato. Ai prezzi di ieri, le obbligazioni Carraro offrivano un rendimento lordo alla scadenza del 6,19% e netto del 4,21%. Considerate che il BTp di pari durata offriva sopra il 3,20% lordo e meno del 2,90% netto. Lo spread risultava sceso dai 190 punti base dell’emissione a 135, confrontando i rispettivi rendimenti netti.
L’andamento di questi primi mesi di vita per le obbligazioni Carraro ci dice che il rischio di credito avvertito dal mercato si è ridotto, come segnalato dallo spread. In un contesto di attesa per il taglio dei tassi di interesse, gli obbligazionisti evidentemente si sentono più propensi al rischio. E l’emittente non ha rating, per cui il mercato brancola in un certo senso nel buio sul terreno dell’affidabilità creditizia.
Rimborso anticipato più probabile per obbligazioni Carraro
Ma sale il rischio di rimborso anticipato, dato che per la società diventa in prospettiva più conveniente procedere all’emissione di nuove obbligazioni a tassi inferiori di quelle emesse nell’autunno passato. Per l’investitore è un rischio, in quanto perderebbe le cedole per il periodo rimanente fino alla scadenza ufficiale delle obbligazioni Carraro. E verosimilmente si troverebbe a impiegare il capitale ottenuto in un mercato meno generoso di qualche mese fa.
I prezzi fissati alle due date “callable” ci segnalano anche che le obbligazioni Carraro tenderanno ad essi con l’avvicinarsi dei 18 e dei 30 mesi dall’emissione. A meno che il mercato valuti minime le probabilità di un rimborso anticipato. Ma sarebbe un azzardo tenere il bond in portafoglio a prezzi molto maggiori di 103 e 101,50 rispettivamente. A questi valori e alle suddette date, il rendimento si attesterebbe al 6,70% nel primo caso e al 7,04% nel secondo caso. In entrambi i casi, livelli superiori a quelli odierni.