La parola magica di questi tempi è diventata “retail”. Il mondo delle imprese e lo stesso governo italiano stanno cercando di attirare capitali dalle famiglie con emissioni loro rivolte esclusivamente o contestualmente agli investitori istituzionali. E in questi giorni ci sta pensando il Gruppo Carraro con nuove obbligazioni in offerta da giorno 25 ottobre e fino al 31 del mese. Il bond ha una durata di 5 anni, arrivando a scadenza in data 6 novembre 2028. L’importo che sarà collocato sul mercato è compreso tra 100 e 120 milioni di euro.
Cedola maxi, niente rating
Molto interessante la cedola: 7,75% lordo annuale. Al netto dell’imposta del 26%, scende al 5,735%. L’emissione avverrà alla pari ed Equita sim si occuperà di curare gli ordini di vendita sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. I proventi dell’operazione saranno destinati a rimborsare altre obbligazioni Carraro in scadenza per 180 milioni nel gennaio 2025. Il gruppo ha altresì deliberato che una parte di tale rimborso avverrà attingendo alle riserve di liquidità aziendali.
Le nuove obbligazioni Carraro saranno unsecured e unrated, cioè non garantite e sprovviste di rating. Quest’ultimo aspetto può rappresentare un rischio per il mercato, non esistendo una valutazione oggettiva del debito societario. L’emittente si riserva la facoltà di rimborsare il bond in anticipo già dopo diciotto mesi dalla data di emissione, cioè dal 6 maggio 2025, ad un prezzo pari al 103% del valore nominale. Una seconda finestra di opportunità per il rimborso anticipato si avrà in data 6 maggio 2026, cioè dopo trenta mesi dalla data di emissione. In quel caso, il prezzo di riacquisto è fissato al 101,50% del valore nominale.
Obbligazioni Carraro, rendimenti scadenza dopo 18 e 30 mesi
Nel caso di passaggio di controllo proprietario, sussisterà l’obbligo in capo all’azienda di procedere al rimborso anticipato delle obbligazioni Carraro.
Infine, chiediamoci quale sarebbe il rendimento lordo alla scadenza delle obbligazioni Carraro in caso di rimborso anticipato dopo diciotto e trenta mesi: 6,70% e 7,04% rispettivamente. Va da sé che per l’obbligazionista sottoscrittore tali prezzi comporterebbero guadagni in conto capitale del 3% nel primo e dell’1,50% nel secondo caso.