Obbligazioni Carraro, vediamo la convenienza dell’emissione e quel rischio dal 2023

La società ha concluso il collocamento del bond dopo poche ore dall'avvio dell'operazione, avendo raggiunto i limiti indicati nel prospetto. Cedola molto interessante, ma esistono alcuni rischi.
4 anni fa
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Ieri, Carraro ha chiuso nel primo pomeriggio il collocamento delle obbligazioni con scadenza 25 settembre 2026 e cedola 3,75% (ISIN: XS2215041513). Il prospetto informativo aveva previsto la possibilità di una conclusione anticipata dell’operazione, così come di un’eventuale proroga. Ma essendo stati raggiunti i 150 milioni di euro di ordini, al massimo della forchetta 100-150 milioni fissata, la società ha chiuso i libri a poche ore di distanza dalla loro apertura.

Si è trattato di un palese successo e, in un certo senso, sembrava scontato che accadesse.

Il titolo è stato prezzato alla pari, per cui il rendimento alla scadenza coincide con la cedola. Di questi tempi, molto alto per un investimento di appena 6 anni. Si consideri che il BTp di pari durata offre poco più di mezzo punto percentuale. Certo, rileva il fatto che Carraro sia sprovvista di rating, per cui non sappiamo se il giudizio delle agenzie di valutazione sarebbe altrettanto lusinghiero a quello appena espresso dal mercato.

Obbligazioni Carraro, caratteristiche e analisi fondamentale

I rischi del bond Carraro

Il rischio di credito, peraltro, non è l’unico. Il bond emesso è del tipo senior “unsecured”, cioè nel caso di insolvenza verrebbe rimborsato prima dei debiti subordinati (non risultano emissioni di questo tipo), ma allo stesso tempo non è garantito dai cespiti aziendali. Non solo. Nel prospetto, si legge che a far data dal 25 settembre 2023 Carraro si riserva la facoltà di provvedere a un rimborso anticipato del bond, pagandolo all’obbligazionista a 101,875.

Dunque, chi lo avesse acquistato in sede di emissione se lo vedrebbe rimborsato a premio dell’1,875%, ma per contro dovrebbe rinunciare a incassare le cedole annuali del 3,75% per la durata residua. In poche parole, se lo avete comprato confidando di ricevere per 6 anni un tasso d’interesse lordo di 37,50 euro all’anno su ogni 1.000 euro di investimento nominali, potreste già tra 3 anni scoprire di dover rinunciare fino a 112,50 euro di interessi, in cambio di 18,75 euro di premio un tantum.

Bond Carraro 3,50% 2025

Il taglio minimo del bond è proprio di 1.000 euro, come nell’esempio sopra citato, cosa che lo rende alla portata di tutte le tasche. Con questo rendimento, offre lo 0,60% in più del “callable” gennaio 2025 e cedola 3,50% (ISIN: XS1747134564), la cui quotazione sul secondario ha perso ben l’1,50% in appena una settimana, scendendo ieri a 101,26. Probabile che sul tonfo abbia influito la volontà del mercato di spostarsi di un anno avanti lungo la curva delle scadenze di Carraro, approfittando della nuova emissione. Pertanto, molti avrebbero venduto per liberare liquidità da impiegare nell’acquisto delle nuove obbligazioni. Oltre tutto, a fronte di una maggiore durata residua di 32 mesi, offrono quasi due terzi di punto in più. Dati i tempi, quanto basta per adocchiare la nuova offerta.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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