Se siete a caccia di rendimento senza assumervi rischi eccessivi, vale la pena che vi soffermiate sulle nuove obbligazioni di Goldman Sachs (ISIN: XS2482780561). L’emissione è avvenuta questa settimana per l’importo di 80 milioni di euro. Il bond è denominato in euro, per cui non esiste alcun rischio di cambio per l’investimento. La durata è decennale, dato che la scadenza è fissata per il 27 giugno del 2033. Sarà il giorno in cui la banca d’affari americana rimborserà il capitale alla pari e l’ultima cedola.
A proposito di cedole, qui arrivano notizie allettanti per coloro che sono interessati ad investire. Il tasso d’interesse lordo annuo è fisso e pari al 6,50% (4,81% netto) per i primi due anni. A partire dal terzo anno e fino alla scadenza, la cedola diventa variabile. Essa sarà pari alla differenza tra 6% e 1,5 volte il valore dell’Euribor a 3 mesi. Tuttavia, la cedola potrà muoversi tra un tasso annuo lordo massimo del 6% (4,44% netto) e uno minimo dell’1,50% (1,11% netto).
Nel caso più favorevole all’investitore, le obbligazioni Goldman Sachs staccherebbero una cedola annua netta in media del 4,51%. Considerate che al momento un BTp a 10 anni vi offre un rendimento netto nell’ordine del 3,50%. E il rischio di credito insito nell’investimento è da ritenersi medio-basso. I rating che le principali agenzie di valutazione internazionali assegnano all’emittente sono medio-alti: BBB+ per S&P, A per Fitch e A2 per Moody’s.
Cedole variabili obbligazioni Goldman Sachs
Dunque, vediamo nella pratica come funzionano le nuove obbligazioni Goldman Sachs. Dal terzo anno in avanti, se la differenza tra 6% e 1,5 volte l’Euribor esita una percentuale superiore al 6%, la cedola sarà corrisposta nell’ammontare massimo del 6% lordo del capitale nominale. Se tale differenza scende sotto 1,50%, la cedola assumerà il valore di 1,50%. Dunque, esiste una sorta di paracadute a favore dell’obbligazionista, il quale non riceverà mai un tasso annuo lordo inferiore ad 1,50%.
Investire nelle nuove obbligazioni Goldman Sachs equivale a scommettere sul taglio dei tassi d’interesse nel medio-lungo termine. Più basso l’Euribor a 3 mesi, più alta la differenza che esita il valore della cedola variabile. Il caso migliore sarebbe che questo tasso di riferimento si azzerasse. In quel caso, la cedola sarebbe del 6%. Il caso peggiore che esso fosse pari o superiore al 3%. In quel caso, la cedola sarebbe dell’1,50%. Tenete conto che l’Euribor a 3 mesi è salito al 3,60%. Secondo il mercato, raggiungerà il 4% entro settembre, man mano che la Banca Centrale Europea continuerà ad aumentare i tassi d’interesse. All’obbligazionista, però, interessa il valore dell’Euribor a partire dal terzo anno d’investimento. Dipenderà dal tipo di politica monetaria condotta per allora.