Nell’aprile dello scorso anno, la banca d’affari americana Goldman Sachs emise obbligazioni in valuta cinese per un ammontare di 300 milioni di yuan (38,2 milioni di euro al cambio di allora). Sono titoli con cedola fissa annuale del 2,5% e scadenza fissata per il 23 aprile 2024 (ISIN: XS1970501794). Di fatto, il bond debuttò sul mercato della durata triennale.
A distanza di poco più di otto mesi, queste obbligazioni Goldman Sachs si sono rivelate una scommessa vincente per quanti le abbiano acquistate all’atto della loro emissione o subito dopo l’avvio delle negoziazioni sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana.
Obbligazioni Goldman Sachs, rischi di cambio e liquidità
Anzitutto, il tasso di cambio tra euro e yuan è sceso dell’8,3% nel periodo considerato. Infatti, il 26 aprile scorso, prima seduta per le negoziazioni delle obbligazioni Goldman Sachs, con un euro si compravano 7,85 yuan, ieri meno di 7,20. E in questi quasi otto mesi e mezzo, c’è da mettere in conto anche la cedola incassata per oltre i due terzi dell’anno. In totale, il guadagno sarebbe stato superiore al 10%. Chiaramente, non è detto che sarà così fino alla scadenza. Di sicuro, salvo improbabili rischi di credito, il rimborso avverrà alla pari e, quindi, la quotazione salirà dello 0,7% entro la scadenza. Ma non sappiamo se l’euro continuerà a deprezzarsi contro lo yuan o se resterà stabile o se inizierà a recuperare.
Al netto del rischio di cambio, il rendimento del 3,1% lordo, pari al 2,29% netto, appare ghiotto in un periodo avido come questo per i bond. Tuttavia, le suddette obbligazioni Goldman Sachs presentano un rischio di liquidità da non sottovalutare. L’importo emesso è molto basso e, di fatto, gli scambi sono rarefatti.