Obbligazioni high yield Astaldi, il rischio è basso

Emesso con successo un bond ad alto rendimento da 500 milioni di euro. Cedola 7,125% e scadenza 2020. Vantaggi e pericoli dell'investimento nel general contractor italiano
11 anni fa
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Astaldi lancia un bond da mezzo miliardo di euro. Il General Contractor e promotore di iniziative in project finance in tutto il mondo, quotato dal 2002 alla borsa di Milano con una capitalizzazione di 730 milioni, ha fatto cassa emettendo obbligazioni high yield sull’euromercato. Per Astaldi si tratta di un ritorno in grande stile dopo il collocamento lo scorso mese di gennaio del convertibile 4,50% da 115 milioni di euro con scadenza 2019. Come allora, il titolo è stato offerto in sottoscrizione a investitori istituzionali italiani e stranieri che hanno risposto all’appuntamento con richieste quattro volte superiori all’offerta.

In linea con quanto previsto dal piano industriale 2012-2017 – precisa in una nota Astaldi – i proventi derivanti dall’offerta e dal collocamento delle obbligazioni serviranno a rimborsare parte del debito esistente del Gruppo, al fine di diversificare le proprie fonti di finanziamento, e ad allungare la durata media del debito.

  

Bond Astaldi a 7 anni: le caratteristiche 

 

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Il prestito obbligazionario è stato collocato direttamente dalla capogruppo presso un nutrito gruppo di investitori istituzionali di tutto il mondo. Le obbligazioni hanno una cedola annuale fissa del 7,125% e il prezzo di emissione è pari al 100%. Negoziabili per tagli minimi da 100.000 euro, le obbligazioni Astaldi (Isin XS1000393899) costituiscono titoli senior non garantiti dell’emittente e saranno quotati sulla borsa del Lussemburgo a partire dal prossimo 4 dicembre 2013. Il rating attribuito al nuovo bond è B+ per Standard & Poor’s e Fitch e B1 per Moody’s con outlook stabile. Un giudizio forse un po’ troppo penalizzante per il general contractor che ha appena vinto un appalto per la realizzazione delle opere civili relative all’impianto idroelettrico in Canada, del valore di 1 miliardo di dollari canadesi. La buona visibilità del gruppo e la capacità di generare ricavi grazie agli ordinativi per i prossimi quattro anni (12,7 miliardi di euro) sono un fermo punto di forza per Astaldi – commentano gli analisti di Moody’s – facendo notare come la diversificazione del portafoglio ordini nel mondo sia un ulteriore fatto positivo.

Per contro, il debito netto rimane alto (895 milioni al 30 settembre), ma Astaldi punta a ridurne sensibilmente il leverage (6,1 x al 30 settembre) nei prossimi 12-18 mesi. “Il Gruppo sta profondendo il massimo sforzo per garantire il supporto finanziario, da un lato, alla produzione relativa ad iniziative in fase di avvio e, dall’altro, agli investimenti in concessione” – ha commentato Stefano Cerri, amministratore delegato di Astaldi -. “Si prevede – prosegue Cerri – una riduzione dell’indebitamento correlato a tale sforzo a partire dal dato di fine esercizio 2013 per il duplice effetto derivante dal processo di vendita di asset maturi e dal miglioramento del cash-flow ordinario dei nuovi progetti che avranno superato la fase di avvio”.  A pesare sul rating di Astaldi frenandone la crescita complessiva è purtroppo la significativa esposizione all’economia italiana, unica fra i paesi Ocse rimasta in recessione sul finale dell’anno. La liquidità di Astaldi (306 milioni al 30 settembre) è adeguata e il successo del collocamento del bond ha permesso al gruppo, oltre che di incrementare la propria posizione di cassa, anche di beneficiare del rinnovo di linee di credito per 339 milioni di euro.

 

 

Utili e ricavi Astaldi in crescita nonostante le criticità economiche

 

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Attivo dagli anni ’20, Astaldi ha realizzato complesse opere ingegneristiche in quasi 70 Paesi. I suoi settori di interesse sono le infrastrutture di trasporto (autostrade, aeroporti, porti, ferrovie, metropolitane), gli impianti di produzione energetica (dighe, impianti idroelettrici e opere civili di centrali nucleari), l’edilizia civile e industriale, la gestione in regime di concessione di parcheggi, strutture ospedaliere, infrastrutture di trasporto e, all’estero, di opere nel settore acque ed energia. Attualmente il gruppo è attivo, oltreché in Italia, nell’Europa dell’Est, in Algeria, Turchia e Medio Oriente (Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti), negli Stati Uniti, in Centroamerica e Sudamerica.

Tra le opere più rilevanti realizzate negli ultimi anni figurano la TAV Roma-Napoli, la Fiera di Milano, l’Ospedale di Mestre, l’impianto idroelettrico di Pont Ventoux e l’autostrada dell’Anatolia in Turchia. Per il futuro, invece, la Astaldi ha in cantiere numerose linee metropolitane (Roma, Milano, Napoli, Genova, Brescia, Istanbul), complessi ospedalieri a Napoli e in Toscana, due lotti della Strada Statale Jonica, il nodo ferroviario di Torino, la Stazione TAV di Bologna e alcuni importanti collegamenti ferroviari in Venezuela ed Est Europa. [fumettoforumright]Astaldi ha chiuso il 2012 con un utile netto consolidato in crescita del 4,1% a 74,1 milioni di euro contro i 71,2 milioni registrati nell’esercizio precedente. In aumento del 4,1% anche i ricavi totali che sono ammontati a 2,457 miliardi di euro dai 2,360 miliardi dell’anno prima, nonostante il periodo congiunturale. Una crescita che prosegue anche nel 2013: il terzo trimestre si è chiuso con un utile netto in crescita del 3% a 21,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nei primi nove mesi l’utile netto è aumentato dell’1,6% annuo a 61,4 milioni di euro. I ricavi totali nel terzo quarto dell’anno sono passati dai 586,6 milioni di dodici mesi fa agli attuali 574,7 milioni, il margine operativo lordo (Ebitda) è salito del 7,8% a 73,2 milioni mentre il risultato operativo (Ebit) è ammontato a 57,4 milioni, mostrando un progresso del 9,4%.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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