Obbligazioni in valuta: Banca IMI in dollari neozelandesi rende 5%

Investire in Nuova Zelanda è al momento una valida alternativa ai bassi rendimenti dei BTP. Co poco più di 1.300 euro ci si assicura un ottimo rendimento per 5 anni
10 anni fa
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Il dollaro neozelandese continua a rafforzarsi. Nel 2014 è stata la valuta più promettente sui mercati internazionali, oltre che la meno volatile e chi ha scommesso acquistando obbligazioni del piccolo paese australiano ha portato a casa interessanti guadagni. Così, visto il successo del primo collocamento, quasi un anno fa,  di bond in dollari neozelandesi, Banca IMI è tornata il mese scorso sul mercato con una seconda linea di  obbligazioni bancarie della serie “Collezione”   Obbligazioni Banca IMI Collezione Dollaro Neozelandese 4,90% 2020   L’istituto di credito del gruppo bancario Intesa Sanpaolo (rating BBB- per S&P) ha infatti collocato sul mercato Mot nuove obbligazioni senior quinquennali denominate in dollari neozelandesi (NZD).

 Si tratta per la precisione di una emissione da 350 milioni di dollari neozelandesi, chiamata “Banca IMI Collezione Tasso Fisso Dollaro Neozelandese OperaII”, negoziabili dallo scorso 22 gennaio sui circuiti telematici regolamentati MOT ed EuroTLX. Le nuove obbligazioni (Isin IT0005075509) sono acquistabili per importi minimi di 2.000 dollari neozelandesi (circa 1.300 euro) e pagano una cedola annua fissa lorda pari al 4,90% fino al 2020. Emesse al prezzo di 99,55, offrono un rendimento lordo a scadenza del 5% circa a fronte di una quotazione attualmente leggermente inferiore a quella del prezzo di collocamento.   Nuova Zelanda, il Pil è in forte espansione e la valuta si rafforza   [fumettoforumright]A parte il rendimento dell’obbligazione di Banca IMI, è importante dare uno sguardo alla valuta locale. Il dollaro neozelandese è infatti una delle poche valute di nicchia o emergenti che non si sono indebolite dopo la fine degli stimoli da parte della Fed. Gli esperti di cambio definiscono il dollaro neozelandese come la valuta su cui puntare anche per il 2015, più a causa della debolezza dell’euro. La “divisa kiwi”, come viene definita in gergo, rimane forte sui mercati internazionali beneficiando sostanzialmente di due fattori determinanti: la crescita economica del paese e l’aspettativa di un prossimo rialzo dei tassi d’interesse.
Attualmente il tasso d’interesse fissato dalla Banca Centrale Neozelandese è del 3,50%, superiore a quello medio dei paesi delle principali economie occidentali, ma gli esperti ritengono che possa salire fino al 4,75% per la fine del 2015. Soprattutto in considerazione della robusta crescita economica, confermata dai recenti dati sulla crescita del Pil nel 2014 (+3,9%). Economicamente la Nuova Zelanda sta incrementando il proprio export (Wellington è il principale produttore mondiale di latte in polvere) a tutto beneficio della bilancia commerciale. Fattori che continuano ad attrarre capitali da tutto il mondo al punto che le società più blasonate e con requisiti fondamentali solidi preferiscono rifinanziarsi in dollari neozelandesi piuttosto che in euro o dollari americani. Di conseguenza la valuta locale permane vicino ai massimi degli ultimi cinque anni nei confronti dell’euro (1,55).

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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