La società aerospaziale Leonardo ha annunciato che in data 29 dicembre provvederà al rimborso anticipato del term loan da 500 milioni di euro sottoscritto nel 2018 e in scadenza nel 2023. Grazie a questa decisione, spiega, sarà ridotta la quota di debito contratto a tasso variabile, che in una fase di restrizione monetaria come questa espone la società ad un aumento della spesa per interessi. E sempre Leonardo ha annunciato per domani 15 dicembre il rimborso anticipato anche di due obbligazioni. Esse sono il bond con scadenza 15 luglio 2039 e cedola 7,375% (ISIN: USU58200AB97) e il bond con scadenza 15 gennaio 2040 e cedola 6,25% (ISIN: USU58190AA41).
Entrambe le suddette obbligazioni Leonardo sono denominate in dollari USA. Quanto alla prima, l’importo nominale rimborsato sarà di 123,63 milioni di euro. Altri 181,46 milioni saranno riservati al rimborso della seconda. Per le obbligazioni 2039 sarà corrisposto un pagamento pari a 1.397,69 dollari per ogni 1.000 dollari nominali, comprensivo di 30,73 euro di cedola maturata. Per le obbligazioni 2040, invece, il pagamento sarà di 1.276,33 dollari per ogni 1.000 dollari nominali, comprensivo di cedole maturate per 26,04 dollari.
Riacquisto obbligazioni Leonardo per tagliare gli interessi
L’esborso sarà di 171,56 milioni nel primo caso e di 231,6 milioni nel secondo. Complessivamente, parliamo di 374,02 milioni di dollari. Con il rimborso anticipato delle due obbligazioni Leonardo abbatterà il suo debito finanziario netto al terzo trimestre di quest’anno del 10%. La società ha scadenze medie di 4,4 anni e gode di rating medio-bassi: BB+ per S&P, BBB- per Fitch e Ba1 per Moody’s.
Contrariamente all’andamento generale della borsa italiana, le azioni Leonardo guadagnano quest’anno oltre il 22%. Beneficiano dell’aumento delle spese militari in tutta Europa a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Il buyback riduce il costo annuale degli interessi che grava sul conto economico (84 milioni nei primi 9 mesi del 2022) e, pertanto, è stato varato proprio per sostenere le quotazioni azionarie dopo i crolli accusati tra giugno e ottobre.