Rating obbligazioni, cosa leggere
In attesa delle novità, resta essenziale leggere sempre alcune informazioni basilari, senza le quali non si dovrebbe mai puntare un solo centesimo su qualsivoglia tipo di investimento. Per prima cosa, bisogna verificare il rating dell’emittente, ovvero il giudizio assegnato dalle agenzie indipendenti sulla solidità del debito emesso dalla società in questione. Rating elevati sono espressi in lettere dalla tripla “A” fino alla tripla “B”. I rating “non investment grade”, quelli che segnalano un rischio medio-alto, sono espressi in lettere dalla doppia “B” fino al caso peggiore, che potrebbe essere quello di “SD”, ovvero di quasi default della società o ente emittente.
Obbligazioni bancarie non sono tutte uguali
Altra informazione rilevante riguarda il tipo di obbligazione. Quelle emesse dalle banche non sono tutte uguali, ma alcune sono garantite e presentano, quindi, il massimo grado di sicurezza in favore dell’investitore, altre sono, invece, obbligazioni subordinate, contemplando a seconda della tipologia finanche il rischio di azzeramento del capitale, non necessariamente per i soli casi di default. Nel mezzo si trovano le obbligazioni “senior”, il cui rischio si è innalzato dal 2016, a seguito dell’introduzione nella nostra legislazione del cosiddetto “bail-in”. In sintesi, nel caso la banca fallisse, anche questi bond potranno venire azzerati.