Se persino i titoli di stato americani offrono rendimenti calanti nelle ultime settimane, malgrado il boom dell’inflazione negli USA, significa che c’è davvero poco da fare sui mercati obbligazionari. O ci si sposta sui mercati emergenti, assumendosi rischi ben maggiori, o ci si deve accontentare delle briciole. Eppure, queste obbligazioni denominate in rand sudafricani ed emesse dalla Banca Mondiale hanno fatto la gioia degli investitori quest’anno.
Sappiamo che gli organismi internazionali sono soliti indebitarsi sul mercato in valute emergenti, così da ampliarne l’uso nel panorama internazionale da un lato e di differenziare le proprie fonti di approvvigionamento.
Le obbligazioni in rand della Banca Mondiale
Partiamo dalla scadenza 21 dicembre 2026 e cedola 8,25% (ISIN: XS1844348570). In realtà, la sua quotazione è scesa da inizio anno del 6%, portandosi sotto 106. Tuttavia, nello stesso arco di tempo il rand sudafricano si è rafforzato contro l’euro del 9,6%. Ciò significa che questo bond effettivamente ha maturato un guadagno virtuale del 3,6% a favore dell’obbligazionista. Attualmente, offre un rendimento del 6,83%. Chi lo acquistasse oggi, dunque, dovrebbe confidare in un deprezzamento medio annuo del cambio sudafricano fino alla scadenza inferiore a tale percentuale per mantenere intatto il capitale.
Quanto alla scadenza 29 dicembre 2028 e zero coupon (ISIN: XS0082720698), a meno di 58 centesimi offre oggi un rendimento del 7,6%. Quest’anno, arretra dell’1,7% in termini di quotazione, ma grazie all’effetto cambio segna una crescita effettiva di circa l’8%. Infine, abbiamo un altro zero coupon, stavolta con scadenza 29 maggio 2035 (ISIN: XS1238805102). Quotazione in calo di poco più di un punto percentuale a 32 centesimi e rendimento dell’8,5%. Quest’anno, guadagna l’8,4% grazie al cambio.
Il rischio di credito per queste obbligazioni in rand è sostanzialmente inesistente. L’emittente vanta rating AAA, il massimo assegnato dalle agenzie di valutazione.