Obbligazioni SNAI, una scommessa ad alto rischio

La società dei giochi scarica tutto il debito su due obbligazioni con cedole al 7,6% e 12% dopo che le banche creditrici non sono riuscite a rientrare dai prestiti. Da evitare, per ora
11 anni fa
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Anche SNAI sbarca in grande stile sul mercato dei bond. Il gruppo che si occupa della gestione di scommesse e di concorsi a pronostici, primo in Italia per market share nelle scommesse sportive, quotato alla borsa di Milano, ha rastrellato 480 milioni di euro emettendo due prestiti obbligazionari ad alto rendimento. L’operazione è stata pianificata con un pool di banche (J.P. Morgan, Banca Imi, UniCredit AG and Deutsche Bank AG, London Branch) con lo scopo di collocare i titoli presso investitori istituzionali.

Per la precisione, le obbligazioni – si legge in un comunicato – inizialmente sottoscritte dalle banche, secondo un contratto di acquisto già siglato con SNAI, saranno state collocate in via esclusiva presso investitori istituzionali e professionali. Un’operazione un po’ insolita che forse denota come la società di scommesse abbia riscontrato difficoltà a collocare direttamente presso gli acquirenti i propri titoli. Del resto, le problematiche di SNAI non sono un mistero e il suo rilancio industriale è stato finora un sentiero costellato da interruzioni, malintesi fra i soci, bloccato da eventi straordinari e da un deal naufragato. A due anni dall’acquisizione (67% del capitale) da parte di Global Games (società paritetica tra la Palladio di Giorgio Drago e Roberto Meneguzzo e l’ Investindustrial di Andrea Bonomi) il rilancio del gruppo di scommesse pare ancora tortuoso, benché in borsa il titolo abbia fatto faville da inizio anno (vedi grafico sotto). Le stime per il 2013 proiettavano l’Ebitda di SNAI tra 92 e 102 milioni di euro, i ricavi tra 560 e 590 milioni di euro e la posizione finanziaria netta tra 350 e 380 milioni. Ma pare che questi numeri siano ancora ben distanti da quanto previsto.

 

Obbligazioni SNAI 7,625% 2018 e bond SNAI 12% 2018 in dettaglio

 

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Complessivamente SNAI ha emesso prestiti per 480 milioni di euro così ripartiti: obbligazioni senior secured notes con scadenza 15 giugno 2018 da 320 milioni a tasso fisso 7,625% (Isin XS0982712449) e obbligazioni senior subordinated notes con scadenza 15 dicembre 2018 da 160 milioni a tasso fisso del 12% (Isin XS0982711805).

I due bond, negoziabili per importi minimi di 100.000 euro, sono callable e saranno quotati presso la borsa del Lussemburgo a partire dal prossimo 4 dicembre o in prossimità di tale data. Sono altresì state avviate le procedure per la quotazione, in via secondaria, presso il segmento Extra Mot Pro organizzato e gestito da Borsa Italiana. I proventi delle obbligazioni – si legge in una nota – saranno utilizzati da SNAI per rifinanziare una parte dell’indebitamento bancario esistente mediante rimborso del finanziamento a medio-lungo termine concesso alla società da un pool di banche nel 2011 e di alcuni relativi strumenti derivati di copertura, rimborsare le obbligazioni di Serie A emesse da SNAI lo scorso 8 novembre. In relazione a tali operazioni di rifinanziamento – precisa SNAI – la società ha sottoscritto anche un contratto di finanziamento revolving per 30 milioni con UniCredit Bank, Deutsche Bank e Intesa Sanpaolo quali banche finanziatrici. Le senior secured notes e il finanziamento senior revolving saranno assistiti, tra l’altro, da un pegno sulle azioni di SNAI rilasciato dal socio di maggioranza. Il rating assegnato da Standard & Poor’s ai due bond è B- e CCC+ rispettivamente per il bond senior e quello subordinato. Il giudizio – si legge in una nota dell’agenzia – tiene conto del profilo di rischio “debole” per quanto riguarda l’attività della società di giochi e di un profilo di rischio “highly leveraged” per quanto riguarda gli aspetti finanziari. L’outlook stabile riflette le stime di redditività e di generazione di cassa di SNAI, viste in graduale ripresa nel 2013 e 2014 dopo un 2012 “molto povero”. A parte il giudizio degli analisti, non bisogna dimenticare che l’operazione appena messa in piedi evidenzia chiaramente come le banche creditrici, Unicredit in primis, stiano tentando di scaricare la “patata bollente” del debito sui risparmiatori passando per gli istituzionali – osserva Luca Barri di BNP Paribas -.
Quasi tutto il debito di SNAI è stato caricato sui due bond appena emessi con tassi medi superiori del 50% a quelli richiesti finora dalle banche creditrici, già in difficoltà dal 2012 a rientrare dai prestiti concessi.  E’ quindi prudente stare alla larga da questi titoli – dice Barri – almeno fino a quando la società non tornerà in nero e avrà risolto le pesanti pendenze col fisco. L’elevato tasso d’interesse sulle cedole unitamente a un rating molto basso, soprattutto sulla parte subordinata, deve far riflettere.

 

Trimestrale SNAI: conti ancora in rosso nel 2013. Pesa il contenzioso col fisco

 

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Benché da inizio anno il titolo azionario in borsa abbia fatto faville (da 0,50 è arrivato fino a 1,50, mettendo a segno una performance del 200%), permangono ancora difficoltà e incertezze di fondo per il noto gruppo delle scommesse. La posizione debitoria netta rimane ancora alta (374 milioni al 30 settembre) e la capacità di generare un livello sufficiente e costante di liquidità permane precaria. SNAI ha terminato i primi nove mesi del 2013 con ricavi per 352,4 milioni di euro, in flessione del 4% rispetto ai 366,9 milioni realizzati nello stesso periodo dello scorso anno. Al contrario, il margine operativo lordo è aumentato del 70,2%, passando da 37,9 milioni a 64,5 milioni di euro. Il risultato netto è stato negativo per 14,47 milioni di euro. Sui conti del gruppo, per fine anno, peseranno anche 43,8 milioni di euro pagati da SNAI alla Corte dei Conti per risolvere un contenzioso relativo alla gestione della rete new slot. La società attende che a breve la Corte dei Conti si pronunci sulla richiesta di rideterminare nella misura del 20% del danno, quantificato nella sentenza di primo grado in 210 milioni di euro. Dal punto di vista industriale, SNAI fatica ancora a risolvere una serie di problematiche, prima fra tutte quella relativa all’ottimizzazione dei costi della rete di vendita. Anche se lo sviluppo della multicanalità è uno dei cardini del piano strategico (nel2012, Snai ha registrato la miglior performance di raccolta scommesse tramite mobile, risultando il secondo operatore per il gioco online sullo sport) la vera sfida non è nel virtuale.

[fumettoforumright]Il mercato italiano del gioco, misurabile in una spesa di circa 18 miliardi di euro, è molto “fisico” e la spesa per oltre il 90% è indirizzata a prodotti di gioco distribuiti dalle reti di vendita sul territorio. L’ obbiettivo è quello di ridisegnare il formato dei negozi, con gli strumenti tecnologici e informatici migliori per abbassare i costi e aumentare i ricavi, in quest’ ultimo caso definendo con i gestori i format per gli eventi live. Il piano di restyling di Snai ha interessato 140 punti vendita nel 2012 e altrettanti nel 2013. Nel 2014 si dovrebbero cominciare a raccogliere i primi frutti.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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