Obbligazioni Societe Generale a tasso fisso “cumulabile” del 6% e “callable”, ecco come funziona il bond

Societe Generale ha emesso nei giorni scorsi nuove obbligazioni a tasso fisso "cumulabile" e "callable" in euro con cedola 6%.
2 anni fa
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Nuove obbligazioni Societe Generale a 15 anni
Nuove obbligazioni Societe Generale a 15 anni © Licenza Creative Commons

La scorsa settimana, Societe Generale ha avviato l’offerta delle obbligazioni a tasso fisso senior con scadenza in data 12 giugno 2035 (ISIN: XS2627369387). Le adesioni potranno arrivare fino al 28 luglio. Il bond presenta una durata iniziale massima, quindi, di dodici anni. Si tratta di un orizzonte temporale lungo, specie per gli investitori individuali. E sembra rivolto proprio al canale retail, tant’è vero che il lotto minimo è stato fissato a soli 1.000 euro. Pertanto, l’investimento è alla portata di tutte le tasche.

La cedola annuale lorda è del 6%.

Essa è corrisposta ogni anno a ogni data del 12 giugno, in corrispondenza della quale le obbligazioni Societe Generale sono rimborsabili in anticipo (“callable”). Questo significa che l’investimento ha una durata minima di dodici mesi e massima di dodici anni. Siamo già in presenza di un primo fattore di rischio per l’investitore. In teoria, egli godrà di una maxi-cedola annua fino al giugno del 2035. Nei fatti, però, già tra un anno le obbligazioni a tasso fisso potrebbero essere rimborsate alla pari, più gli interessi sino ad allora maturati.

Fattore cedola

C’è un altro elemento da considerare. I tassi d’interesse non sono corrisposti all’obbligazionista ogni anno. Essi saranno versati solamente alla scadenza o alla previa data di rimborso. Ecco perché le obbligazioni Societe Generale sono altresì definite con cedola “cumulabile”. Ad esempio, se il rimborso avvenisse dopo tre anni, l’obbligazionista riceverebbe sia il capitale e sia il 18% di interessi (6% per tre anni). In un periodo di alta inflazione come quello che stiamo vivendo, questo meccanismo non si rivela molto allettante. In effetti, una cosa è percepire il 6% ogni anno, un’altra dopo anche numerosi anni.

Quando parliamo del 6%, ci riferiamo alla cedola lorda. L’imposta del 26% riduce il tasso d’interesse a un 4,44% netto. A titolo di confronto, il BTp 2035 offre quasi il 3,65% netto in questo momento.

Dunque, siamo in presenza di un premio nell’ordine degli 80 punti base o 0,80%. Fate voi se sia sufficiente a compensare il rischio di credito, sebbene questo teoricamente risulti inferiore per le obbligazioni Societe Generale senior rispetto ai titoli di stato italiani. Lo dicono perlomeno i rating delle principali agenzie internazionali (A/A/A2 per S&P/Fitch/Moody’s).

Rendimento effettivo in calo negli anni

Oltre al fatto che la cedola netta scende drasticamente rispetto al 6%, c’è anche da tenere in conto che il 6% pagato tra alcuni anni non equivale al 6% pagato tra un solo anno. Il calcolo dell’interesse si effettua, infatti, con il metodo composto. Ed è così che il 6% lordo alla scadenza significa un capitale aumentato del 72% (6% per dodici anni). Su 1.000 euro investiti oggi, incasserei 1.720 euro nel giugno 2035. Ma l’interesse cumulato del 72% scenderebbe così al 4,62% lordo annuo. Al fine di percepire il rendimento massimo, quindi, all’investitore converrebbe paradossalmente che il rimborso anticipato avvenisse nei primi anni.

Infine, il rischio di liquidità. Le obbligazioni Societe Generale sono offerte per un importo di appena 30 milioni di euro. C’è il rischio che sull’EuroTLX, su cui saranno negoziate dopo il collocamento, non si formi un mercato secondario per gli scambi. Gli spread denaro-lettera risulterebbe elevati e chi volesse rivendere il bond, avrebbe qualche difficoltà a trovare immediatamente acquirenti disposti ad investire ai prezzi dati.

Obbligazioni Societe Generale a tasso fisso, riepilogo dei rischi

Riepilogando, il rischio di cambio non esiste per queste obbligazioni a tasso fisso di Societe Generale. Esse sono denominate in euro. Il rischio di credito è molto contenuto. Due sono i principali rischi per chi investe: di tasso e liquidità. Il primo è legato al fatto che, nell’eventualità di un rimborso anticipato, l’investitore non percepirebbe le cedole per il periodo residuo. E’ probabile che ciò accada nei prossimi anni.

I tassi d’interesse nell’Area Euro sembrano avere toccato il culmine. Quando inizieranno a scendere, l’emittente troverà conveniente rimborsare le obbligazioni a tasso fisso, rifinanziandosi sui mercati a tassi più bassi della cedola del 6% altrimenti da sborsare.

D’altra parte, senza il rimborso anticipato le obbligazioni Societe Generale non staccheranno alcuna cedola fino alla scadenza. Va da sé che l’unico modo per capitalizzare il rendimento sarebbe di rivendere sul mercato. In quel caso, la quotazione sarà aumentata del valore del rateo attivo accumulato sin dalla data di emissione. Varrebbe, però, il rischio di liquidità sopra accennato.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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