La scorsa settimana, Societe Generale ha avviato l’offerta delle obbligazioni a tasso fisso senior con scadenza in data 12 giugno 2035 (ISIN: XS2627369387). Le adesioni potranno arrivare fino al 28 luglio. Il bond presenta una durata iniziale massima, quindi, di dodici anni. Si tratta di un orizzonte temporale lungo, specie per gli investitori individuali. E sembra rivolto proprio al canale retail, tant’è vero che il lotto minimo è stato fissato a soli 1.000 euro. Pertanto, l’investimento è alla portata di tutte le tasche.
La cedola annuale lorda è del 6%.
Fattore cedola
C’è un altro elemento da considerare. I tassi d’interesse non sono corrisposti all’obbligazionista ogni anno. Essi saranno versati solamente alla scadenza o alla previa data di rimborso. Ecco perché le obbligazioni Societe Generale sono altresì definite con cedola “cumulabile”. Ad esempio, se il rimborso avvenisse dopo tre anni, l’obbligazionista riceverebbe sia il capitale e sia il 18% di interessi (6% per tre anni). In un periodo di alta inflazione come quello che stiamo vivendo, questo meccanismo non si rivela molto allettante. In effetti, una cosa è percepire il 6% ogni anno, un’altra dopo anche numerosi anni.
Quando parliamo del 6%, ci riferiamo alla cedola lorda. L’imposta del 26% riduce il tasso d’interesse a un 4,44% netto. A titolo di confronto, il BTp 2035 offre quasi il 3,65% netto in questo momento.
Rendimento effettivo in calo negli anni
Oltre al fatto che la cedola netta scende drasticamente rispetto al 6%, c’è anche da tenere in conto che il 6% pagato tra alcuni anni non equivale al 6% pagato tra un solo anno. Il calcolo dell’interesse si effettua, infatti, con il metodo composto. Ed è così che il 6% lordo alla scadenza significa un capitale aumentato del 72% (6% per dodici anni). Su 1.000 euro investiti oggi, incasserei 1.720 euro nel giugno 2035. Ma l’interesse cumulato del 72% scenderebbe così al 4,62% lordo annuo. Al fine di percepire il rendimento massimo, quindi, all’investitore converrebbe paradossalmente che il rimborso anticipato avvenisse nei primi anni.
Infine, il rischio di liquidità. Le obbligazioni Societe Generale sono offerte per un importo di appena 30 milioni di euro. C’è il rischio che sull’EuroTLX, su cui saranno negoziate dopo il collocamento, non si formi un mercato secondario per gli scambi. Gli spread denaro-lettera risulterebbe elevati e chi volesse rivendere il bond, avrebbe qualche difficoltà a trovare immediatamente acquirenti disposti ad investire ai prezzi dati.
Obbligazioni Societe Generale a tasso fisso, riepilogo dei rischi
Riepilogando, il rischio di cambio non esiste per queste obbligazioni a tasso fisso di Societe Generale. Esse sono denominate in euro. Il rischio di credito è molto contenuto. Due sono i principali rischi per chi investe: di tasso e liquidità. Il primo è legato al fatto che, nell’eventualità di un rimborso anticipato, l’investitore non percepirebbe le cedole per il periodo residuo. E’ probabile che ciò accada nei prossimi anni.
D’altra parte, senza il rimborso anticipato le obbligazioni Societe Generale non staccheranno alcuna cedola fino alla scadenza. Va da sé che l’unico modo per capitalizzare il rendimento sarebbe di rivendere sul mercato. In quel caso, la quotazione sarà aumentata del valore del rateo attivo accumulato sin dalla data di emissione. Varrebbe, però, il rischio di liquidità sopra accennato.