Meglio una cedola relativamente alta o bassa?
E’ evidente, che se all’atto dell’emissione del bond, il prezzo sarà superiore a quello di rimborso alla scadenza, tale differenza, rapportata agli anni e al prezzo di acquisto, esiterà un valore da sottrarre a quello della cedola, perché in questo caso sto pagando il bond più di quanto non mi verrà rimborsato alla scadenza. Dunque, per chi investe, a parità di cedola, è positivo che il titolo sia emesso sotto la pari, negativo che sia emesso sopra la pari.
Nel caso di un’emissione alla pari, ovvero all’esatto prezzo di rimborso alla scadenza, la cedola coinciderà con il rendimento (K=0 e P=1). Gli stessi calcoli valgono anche nel caso di acquisto del bond in data successiva alla sua emissione, sul mercato secondario. A parità di rendimento, bisogna chiedersi se si desidera una cedola più o meno elevata. In che senso? Un rendimento determinato per buona parte dal
fattore prezzo (K) implica che dovremmo attendere la scadenza del bond per appropriarci di un margine consistente del nostro guadagno sull’investimento, mentre nel caso di una cedola elevata, stiamo godendo di una rendita periodica alta, anche se alla scadenza potremmo percepire dal fattore prezzo poco, niente o persino meno di quanto inizialmente investito. Si tratta di opzioni, che non possono essere considerate in sé l’una migliore dell’altra, dipendendo dalle situazioni e dalle preferenze specifiche.