Obbligazioni sostenibili di Anglo in euro con cedola legata ai target ESG

Anglo American ha emesso le sue prime obbligazioni sostenibili con cedola legata al raggiungimento dei vari obiettivi ESG
2 anni fa
1 minuto di lettura
Obbligazioni sostenibili di Anglo American

S’infittiscono le emissioni di obbligazioni sostenibili, cioè legati ad obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale (ESG). La scorsa settimana è stata la volta anche di Anglo American, una delle più grandi società minerarie al mondo e che ha sede a Londra. Si è presentata con un bond da 745 milioni di euro. L’aspetto interessante, per quanto ci riguarda, è proprio la valuta di emissione. Un investitore dell’Eurozona non corre perlomeno il rischio di cambio. E in un periodo come questo non è poco.

Il titolo ha scadenza nel mese di settembre del 2032, per cui risulta della durata iniziale di 10 anni.

Gli obiettivi ESG di Anglo

Anglo American si prefigge di utilizzare i proventi raccolti con le obbligazioni sostenibili per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • riduzione delle emissioni di CO2 (Scope 1 e 2) del 30% entro il 2030, in relazione ai livelli del 2016;
  • riduzione delle estrazioni di acqua nelle aree carenti del 50% entro il 2050, in relazione ai livelli del 2015;
  • sostegno a 5 posti di lavoro fuori sede per ogni 1 in sede entro il 2030.

Le suddette obbligazioni sostenibili offrono cedola fissa per l’intero periodo e pari al 4,75%. Nel caso in cui gli obiettivi ESG sopra indicati non fossero raggiunti o non risultassero certificati, a partire dal settembre 2021 l’obbligazionista avrà diritto alla maggiorazione della cedola dello 0,40% per ciascun obiettivo mancato. In altre parole, la cedola massima relativa all’ultimo anno potrà essere del 5,95%. Per quanto appena spiegato, il rendimento medio lordo alla scadenza del bond risulta essere stato all’atto della sua emissione del 4,87% massimo.

Rischi delle obbligazioni sostenibili

Certo, le obbligazioni sostenibili non si acquistano nella speranza di ricevere una cedola maggiorata. Se ciò avviene, significa che le ragioni alla base della loro emissione siano state almeno parzialmente tradite. E sarebbe un controsenso investire nella finanza ESG per auspicare che essa fallisca nel suo intento. Questo genere di emissioni, non a caso, trova molto interesse tra gli investitori istituzionali, i quali cercano così di rispondere alle richieste della clientela di contribuire concretamente alla difesa dell’ambiente e dei diritti sociali nel mondo.

Il rischio sempre insito nelle obbligazioni sostenibili consiste nel far fluire capitali verso società, banche e governi impegnati solo formalmente a perseguire obiettivi ESG, ma che nei fatti utilizzano i proventi raccolti per scopi ordinari o, comunque, per centrare obiettivi già prefissati. In questi casi, si parla anche di “greenwashing”, sebbene il termine si riferisca solo all’annacquamento delle finalità ambientali. Ad ogni modo, che Anglo sia entrata in questo mercato merita attenzione. Il settore minerario è tra i più impattanti al mondo. Il taglio delle emissioni di CO2 da esso prodotte contribuirebbe in misura non marginale al disinquinamento del pianeta.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

pensione minima
Articolo precedente

Pensione minima, non sempre spetta a 67 anni: ecco come funziona

Crollo dell'euro alla luce della crisi della lira nel '92
Articolo seguente

A 30 anni dalla crisi della lira il crollo dell’euro minaccia Bruxelles