Obbligazioni “spazzatura”, come riconoscerle e quando evitarle

Obbligazioni "spazzatura": forse non tutte sono da evitare, ma l'importante è essere consapevoli dei rischi in cui ci si imbatte. Ecco come riconoscerle.
8 anni fa
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Gli investimenti nelle obbligazioni rappresentano una delle scelte più sagge da parte dei piccoli risparmiatori, che disponendo di risorse limitate, hanno un profilo di rischio medio-basso e, pertanto, cercano di conservare, anzitutto, il valore del loro capitale. Sappiamo che le obbligazioni o bond sono titoli di credito, che assegnano il diritto di percepire periodicamente la cedola promessa in fase di collocamento e di ottenere alla scadenza il capitale nominale indicato sul titolo medesimo, il cui valore potrebbe risultare pari, superiore o inferiore al prezzo versato con l’acquisto sul mercato primario o secondario.

Tuttavia, il rischio emittente esiste ed è anche non trascurabile. Se chi emette il bond fallisce, potremmo non essere più nella possibilità di rientrare in possesso di tutto il capitale investito, potenzialmente potendo perdere fino al 100%. Per minimizzare tale rischio è, quindi, necessario mostrare prudenza.

Rating bond fondamentale per capire rischi

La prima cosa da fare è accertarsi che l’emittente sia solido. Per farlo, dobbiamo guardare al rating di cui gode da parte delle principali agenzie. Il giudizio per la valutazione della sua affidabilità è espresso in lettere. Grosso modo, possiamo operare una distinzione tra titoli “investment grade”, ovvero emessi da società solide, e titoli “non investment grade”, definiti anche “spazzatura” o “junk”.

Le obbligazioni “spazzatura” sono caratterizzate da rendimenti più elevati della media del mercato per la medesima scadenza (si definiscono, infatti, anche “high yield” o “ad alto rendimento), in quanto considerate più rischiose. Il loro rating massimo è “Ba1” per Moody’s, “BB+” per Fitch e Standard & Poor’s. Ma non limitatevi a guardare quale sia il loro giudizio attuale, prendetevi anche qualche minuto per analizzare il loro andamento nel tempo, magari nell’ultimo anno o negli ultimi tot anni.

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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