Obbligazioni “spazzatura”, come riconoscerle e quando evitarle

Obbligazioni "spazzatura": forse non tutte sono da evitare, ma l'importante è essere consapevoli dei rischi in cui ci si imbatte. Ecco come riconoscerle.
8 anni fa
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Non tutti i bond “junk” sono uguali

Ad esempio, un titolo può rientrare nella classificazione di quelli “spazzatura”, ma registrando negli ultimi tempi (mesi o anni) un costante miglioramento, potenzialmente potendo beneficiare nel prossimo futuro di una promozione al livello “investment”. Se ciò accadesse, i possessori di questi titoli obbligazionari avrebbero la possibilità verosimilmente di rivenderli sul mercato a un prezzo più alto, corrispondentemente a un calo dei loro rendimenti. Parliamo di quelli definiti in gergo “rising stars” o “stelle crescenti”.

Caso opposto si ha per i cosiddetti “fallen angels”, gli “angeli caduti” del comparto, quelli che prima godevano di un rating “investment grade”. Ebbene, non è da escludersi che per queste obbligazioni possa anche peggiorare il giudizio assegnato loro dalle agenzie, nel quale caso si rischia di andare incontro a perdite, oltre che al pericolo di un crac dell’emittente.      

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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