A partire da oggi saranno disponibili sul Mercato obbligazionario Telematico, segmento EuroTlx, di Borsa Italiana le nuove obbligazioni emesse da Unicredit in doppia tranche, di cui una in dollari Usa (ISIN: IT0005596645) e l’altra in euro (ISIN: IT0005596637). Fino al 31 maggio, i titoli saranno offerti alla pari. Interessante il taglio minimo, fissato rispettivamente a 2.000 dollari e 1.000 euro. A tutti gli effetti stiamo parlando di un’emissione in corso di natura retail, cioè rivolta al popolo dei piccoli risparmiatori.
Obbligazioni Unicredit, tranche in dollari
Le caratteristiche delle due tranche delle obbligazioni Unicredit sono molto differenti.
Caratteristiche di tranche in euro
E veniamo alla tranche in euro. Qui, la durata delle obbligazioni Unicredit è di tredici anni. La scadenza è stata fissata per il 22 maggio 2037. Ma l’emittente si riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato dal maggio del 2025 al maggio del 2036, cioè tra il primo e il dodicesimo anno dalla data di emissione. Non è l’unica peculiarità. La cedola è “step-down” o “decrescente”. Essa è fissata al 7,20% lordo annuale per i primi tre anni e successivamente al 3% fino alla scadenza. E c’è un’altra peculiarità ancora: la corresponsione avviene tutta al terzo anno o prima, se c’è stato il rimborso anticipato.
In pratica, le obbligazioni Unicredit in euro funzionano così. L’investitore matura un tasso del 7,20% per i primi tre anni. Supponiamo che la banca non rimborsi il capitale in anticipo. A quel punto, alla fine del terzo anno pagherà 216 euro per ogni 1.000 euro di capitale, cioè il 21,60%, pari al 7,20% annuale moltiplicato per tre. Da quel momento in avanti, la cedola scende al 3% e sarà anch’essa corrisposta in un’unica soluzione alla data di rimborso. Dunque, nel maggio del 2037 l’investitore riceverebbe altri 300 euro su ogni 1.000 euro di capitale nominale, cioè 30 euro all’anno moltiplicati per dieci anni.
Come funziona in caso di rimborso anticipato
In caso di rimborso anticipato, le obbligazioni Unicredit riconoscerebbero all’investitore la cedola cumulata sino a quella data. Ad esempio, se la call fosse esercitata al termine del secondo anno, la banca pagherebbe il capitale e il 14,40% (7,20% x 2) di interessi. Se la call fosse esercitata dopo cinque anni, la banca corrisponderebbe all’investitore il 6%, cioè gli ultimi due anni. Infatti, i primi tre saranno stati certamente liquidati come sopra spiegato.
Facendo un calcolo semplice, otteniamo che le obbligazioni Unicredit in euro rendano mediamente circa il 3,97% lordo all’anno. Ma questo calcolo non è in sé corretto. In effetti, gli interessi saranno pagati dopo tre anni e al tredicesimo anno rispettivamente, in assenza di rimborso anticipato. Il loro valore, quindi, risulterà più basso rispetto al caso in cui venissero corrisposti anno dopo anno. Una cosa sarebbe incassare 30 euro tra un anno, un’altra tra dieci anni. Ad esempio, il primo pagamento dopo tre anni di 216 euro equivale a un rendimento medio annuo del 6,736%, nettamente inferiore al 7,20% nominale.
Obbligazioni Unicredit, rischio call per chi investe
C’è un rischio specifico assunto dall’investitore con le obbligazioni Unicredit in euro. Esso riguarda proprio il possibile rimborso anticipato, in quanto priverebbe delle cedole per il periodo rimanente. D’altra parte, per quanto spiegato, il rendimento effettivo risulterebbe più alto. Infatti, più passa il tempo e minore il tasso medio annuale.