Webuild ha reso noto oggi il pricing delle nuove obbligazioni senior non garantite a tasso fisso. Il bond ha durata iniziale di cinque anni, avendo come data di scadenza il 20 giugno 2029. La data di emissione sarà formalmente il prossimo 20 giugno, stesso giorno in cui avverrà il riacquisto di altre due obbligazioni societarie:
- la scadenza 26 ottobre 2024 con cedola 1,75% (ISIN: XS1707063589) del valore residuo di 281,45 milioni di euro;
- la scadenza 15 dicembre 2025 con cedola 5,875% (ISIN: XS2271356201) del valore residuo di 518,55 milioni di euro.
Successo tra investitori stranieri, ecco il pricing
Per quanto riguarda il bond 2025, il riacquisto annunciato sarà per un importo parziale di quello attualmente in circolazione.
Quanto alle condizioni spuntate, abbiamo che la cedola annua lorda è stata fissata al 5,375%. Ciò implica che la cedola netta sarà di circa il 3,98%. L’importo offerto è di 500 milioni, a fronte del quale sono arrivati ordini per 2,5 miliardi. Di questi, per oltre il 78% sono state richieste dall’estero, confermando il forte successo dell’operazione tra gli investitori stranieri, soprattutto da Regno Unito, Germania e Francia.
Rating basso, rischio di credito alto
Le obbligazioni Webuild hanno rating “non investment grade”: BB per S&P e Fitch, secondo gradino dell’area “junk”. Questo significa che espongono l’investitore ad un rischio di credito teorico elevato. La società ha chiuso il 2023 con ricavi per 10 miliardi, attesi per quest’anno a 11 miliardi. L’utile netto è stato di 236 milioni, mentre l’Ebitda di 819 milioni. Positiva per 1,431 miliardi la posizione finanziaria. Infine, il debito lordo è risultato di 2,609 miliardi, pari a 3,2 volte l’Ebitda. Poiché l’emittente è attivo nel settore delle costruzioni, il suo business risulta particolarmente legato alla ciclicità dell’economia internazionale.
Nuove obbligazioni Webuild, rendimento legato anche al prezzo
Le nuove obbligazioni Webuild saranno negoziate al Global Exchange Market della Borsa di Dublino. Se il prezzo di sottoscrizione è stato alla pari (100), non così sarà quello di acquisto sul mercato secondario. L’investitore si potrebbe ritrovare a pagare più di 100, inserendo in portafoglio un asset dal rendimento alla scadenza inferiore al tasso cedolare. Se l’acquisto avvenisse a prezzi sotto 100, il rendimento alla scadenza salirebbe sopra il tasso cedolare. Potrà sempre rivendere a terzi, ma anche in quel caso esponendosi ai prezzi di mercato e potendo rischiare di riportare perdite in conto capitale.